News
Ad
Ad
Ad
Tag

formazione

Browsing

AI e Formazione: Un Nuovo Paradigma Didattico – recensione di “AI Experience con 101Ò” (Fòrema, 2024)

Articolo a cura di Federica Illuzzi e Gianluca Viola

L’intelligenza artificiale sta ridefinendo profondamente il mondo dell’istruzione e della formazione, introducendo strumenti innovativi che migliorano l’apprendimento e ne amplificano l’efficacia. In questo scenario, AI Experience con 101Ò, realizzato dall’AI Development Team di Fòrema, si distingue come un contributo prezioso. Il libro si propone come una guida pratica all’integrazione dell’AI nei processi formativi, con un approccio che mette al centro l’esperienza, trasformando l’AI da semplice strumento tecnologico a una vera e propria metodologia didattica in grado di rivoluzionare l’insegnamento e l’apprendimento.

la copertina del saggio AI Experience con 101Ò, opera di AA. VV., edito da Fòrema, in questa immagine generata (licenza) e modificata (licenza) da Federica Illuzzi
la copertina del saggio AI Experience con 101Ò, opera di AA. VV., edito da Fòrema, in questa immagine generata (licenza) e modificata (licenza) da Federica Illuzzi

Uno degli elementi più interessanti dell’opera è il legame tra l’Intelligenza Artificiale e il ciclo di apprendimento esperienziale di Kolb. Gli LLM vengono presentati come dispositivi in grado di arricchire ogni fase del percorso formativo: dalla progettazione dei corsi all’analisi dei bisogni, dalla conduzione delle attività formative fino alla valutazione dei risultati.

Grazie a tecnologie come l’Adaptive Learning, i chatbot e le simulazioni immersive, i formatori hanno la possibilità di personalizzare l’insegnamento in base alle esigenze specifiche degli studenti, offrendo esperienze didattiche più dinamiche e su misura.

Il fattore adattativo dell’approccio utilizzato, supportato dalle tecnologie, permette infatti di ritagliare una formazione su misura per ciascuna risorsa umana, nell’ottica di una formazione life-long e sempre pertinente al contesto.

I fabbisogni formativi possono essere identificati e selezionati avvalendosi delle tecnologie, sulla base di attitudini e necessità del singolo discente. Le modalità di somministrazione, i tempi e i contenuti possono essere progettati ad hoc per ognuno e possono essere variati, per via della versatilità delle soluzioni, in qualsiasi momento e adattati a nuovi scopi. Un sistema di apprendimento in continuo divenire che può inseguire le necessità del singolo. Pertanto, si propone come un’alternativa ad alta efficacia rispetto alla formazione aziendale erogata in modalità “standard”.

Il libro si suddivide in due macroaree. La prima approfondisce il ruolo dell’AI come strumento didattico, mentre la seconda si concentra sulle sue applicazioni pratiche. Un concetto chiave è quello della formazione adattiva, che sfrutta lo strumento per personalizzare i percorsi di apprendimento in tempo reale. Grazie alle piattaforme di Learning Analytics, è possibile raccogliere dati sul comportamento degli studenti e adattare i contenuti in base ai loro progressi e alle loro difficoltà. Questo approccio promuove un modello di apprendimento continuo, in cui ogni studente riceve il supporto più adatto alle necessità.

Un altro aspetto innovativo affrontato riguarda l’utilizzo dell’AI nella progettazione didattica. Gli autori spiegano come l’intelligenza artificiale possa supportare sia la macro che la micro-progettazione dei corsi, suggerendo contenuti personalizzati e adattando le attività formative ai diversi stili di apprendimento.

L’analisi predittiva consente di individuare con maggiore precisione le competenze che saranno richieste nel futuro, aiutando i formatori a costruire percorsi didattici mirati e aggiornati rispetto ai cambiamenti del mercato del lavoro.

Durante l’erogazione della formazione, l’AI assume un ruolo chiave nel fornire feedback immediati e personalizzati. Strumenti come i tutor virtuali e le piattaforme di simulazione permettono agli studenti di sperimentare situazioni realistiche in ambiente controllato, ricevendo suggerimenti e correzioni in tempo reale. L’utilizzo della gamification e della Realtà virtuale rende l’apprendimento più coinvolgente, mentre i chatbot possono rispondere alle domande e chiarire dubbi in modo più rapido ed efficace.

Anche la fase di valutazione dell’apprendimento beneficia degli LLM, grazie a strumenti avanzati di analisi dei dati. Il testo spiega come i modelli possano misurare i progressi degli studenti attraverso sistemi di valutazione adattiva, che modulano la difficoltà dei test in base alle risposte fornite. Le dashboard analitiche consentono ai formatori di monitorare in modalità sincrona l’andamento del percorso d’apprendimento e di apportare eventuali modifiche per ottimizzarne l’efficacia.

Oltre agli aspetti metodologici e pratici, il volume affronta anche le sfide e le implicazioni pedagogiche legate all’uso di tali dispositivi nella formazione continua.

Tra le criticità emergenti, spiccano la necessità di evitare un’eccessiva standardizzazione dei percorsi di apprendimento, il rischio di bias nei dati utilizzati per addestrare gli algoritmi e l’importanza di un uso etico e responsabile dell’Intelligenza Artificiale. Si sottolinea, infatti, come la “blackbox” debba essere considerata di supporto all’intelligenza umana, e non un suo sostituto. L’interazione critica e ponderata fra uomo e macchina rimane fondamentale per preservare gli aspetti relazionali e motivazionali del processo di insegnamento-apprendimento, elementi fondanti per il successo di qualsiasi processo educativo.

la copertina del saggio AI Experience con 101Ò, opera di AA. VV., edito da Fòrema, in questa immagine generata (licenza) e modificata (licenza) da Federica Illuzzi
la copertina del saggio AI Experience con 101Ò, opera di AA. VV., edito da Fòrema, in questa immagine generata (licenza) e modificata (licenza) da Federica Illuzzi

AI Experience con 101Ò può essere, pertanto, una risorsa di grande valore per chi lavora nel settore della formazione e vuole approfondire le potenzialità delle nuove tecnologie in ambito didattico. Il libro offre una panoramica completa e aggiornata sugli strumenti e le metodologie emergenti, delineando un modello formativo in cui l’AI non è solo un mezzo di supporto, ma un motore di innovazione pedagogica. Grazie a un approccio pratico e sperimentale, il volume si rivela essenziale per ripensare l’apprendimento nell’era digitale dell’informazione, promuovendo un’educazione continua più efficace, inclusiva e personalizzata.

Il contesto in cui si sviluppano i prodotti presentati nell’opera è altamente mutevole, pertanto le modalità scelte per la progettazione sono volutamente versatili e agili. In ogni momento della progettazione possono cambiare completamente gli scenari, sia in termini di fabbisogni che di budget. Per far fronte alla complessità del contesto, la metodologia scelta si basa su storie agili e sprint.

Una storia agile è costituita da una struttura semplice e narrativa che, partendo dal ruolo ricoperto, spiega gli strumenti che si vogliono utilizzare e il perché, ovvero gli obiettivi da raggiungere.

Lo sprint è un ciclo di sviluppo, basato su un set di storie agili, nel quale pressoché tutti i parametri possono mutare, tranne il tempo. In questa trattazione uno sprint dura un mese. Al termine di ogni sprint, dopo opportuni test di validazione delle funzionalità, se il ciclo è completato la procedura può essere archiviata per essere utilizzata in futuro.

Negli ultimi capitoli il test fornisce una serie di applicazioni (alcune già progettate e altre ancora da progettare) per molte figure in ambito HR, da progettisti della formazione, ai coach, da trainer di hard e soft skills ad HR Manager.

Tra le applicazioni in fase di test in ambito HR Management sono annoverate alcune soluzioni di supporto alla selezione del personale. Tra tutte, queste sono le più delicate, in quanto le analisi del curriculum vitae potrebbero essere affette da bias, che potrebbero penalizzare per criteri legati al genere o ad altri attributi non prettamente legati alla sfera lavorativa. Questa è la sfida principale dei prossimi sprint.

L’intelligenza artificiale sta modificando e modificherà il mondo dell’istruzione e della formazione. Se la sfida è ormai lanciata, questo manuale operativo fornisce le basi per coglierla con la giusta criticità e senza paura.

AI Experience con 101Ò, saggio che è opera di AA. VV., edito da Forèma
la copertina del saggio AI Experience con 101Ò, opera di AA. VV., edito da Fòrema

Il libro recensito è stato cortesemente fornito dalla casa editrice.

UN SIMULATORE PER ALLENARE I GIOVANI NEUROCHIRURGHI

 
Prima nel mondo, l’Università di Torino offre un rivoluzionario corso di tecnica chirurgica basato su una piattaforma di simulazione ibrida che integra strumenti digitali e fisici attraverso realtà aumentata e Scientific 3D Modelling. La tecnologia, sviluppata in Italia da UpSurgeOn, permette di abbattere tempi e costi della formazione dei chirurghi, riducendo la possibilità di errori sui pazienti.
UpSurgeOn simulatore neurochirurghi
Un simulatore per allenare i giovani neurochirurghi
Permettere di acquisire in mesi abilità che di norma richiedono anni di pratica, abbattere i costi – oggi altissimi – per la formazione dei neurochirurghi e aumentare la sicurezza per i pazienti, sono gli obiettivi di questo tipo di tecnologia. È una svolta epocale nella storia della chirurgia quella andata in scena nell’antica sala Settoria di Anatomia umana dell’Università di Torino il 16 febbraio, con l’inaugurazione della UpSurgeOn Academy, il primo corso sperimentale di tecnica chirurgica completamente basato su tecnologie di simulazione.

La Scuola di Specializzazione in Neurochirurgia dell’Università di Torino è infatti la prima istituzione accademica al mondo che – grazie al suo direttore il prof. Diego Garbossa (Direttore Neurochirurgia U – AOU Città della Salute e della Scienza di Torino) e con il supporto del prof. Alessandro Vercelli, Vice Rettore vicario alla Ricerca Biomedica – permette ai suoi giovani neurochirurghi di eseguire veri e propri interventi cranici, con una importante novità: il training si svolge senza preparati di origine cadaverica – e ovviamente senza pazienti – ma con l’ausilio della BrainBox e dell’AnatomyTouch, simulatori ibridi sviluppati da UpSurgeOn con la sofisticata tecnica del Scientific 3D Modellingin grado di riprodurre la natura anatomica e organica del corpo umano con un livello di fedeltà, accuratezza e realismo mai raggiunti prima d’ora.

Come avviene già oggi per i piloti in ambito aereonautico, si tratta di un primo passo concreto verso la certificazione delle abilità psicomotorie basate su simulazione.“Programmi simulation-based, come quelli di UpSurgeOn, permettono di acquisire e potenziare su base giornaliera abilità estremamente complesse necessarie per la neurochirurgia e la chirurgia in generale. I nostri specializzandi – spiega il prof. Diego Garbossa – possono simulare e ripetere delicati interventi chirurgici e, grazie alla realtà aumentata, visualizzare e interagire con i risultati sul loro tablet o smartphone. Tutto questo anche da remoto, cosa che in epoca Covid permette di continuare il training”.

UpSurgeOn simulatore neurochirurghi
Un simulatore per allenare i giovani neurochirurghi

Di norma uno specializzando deve aspettare molti anni per accedere alla sala operatoria, e anche quando ha la sua opportunità, non può ripetere l’esercizio con regolarità, perdendo ogni volta i progressi fatti. È come insegnare a un giovane allievo a suonare il pianoforte, ma dandogli la possibilità di toccare alcuni suoi tasti solo poche volte l’anno. Da oggi invece, con la UpSurgeOn Academy, il chirurgo potrà svolgere diverse volte una procedura prima di approcciare il paziente reale: aumenta quindi la qualità chirurgica e la sicurezza per i pazienti, un tema cruciale dal punto vista sanitario ma anche legale, basti pensare che circa il 19% delle cause legali in medicina riguarda la neurochirurgia.

UpSurgeOn simulatore neurochirurghi
Un simulatore per allenare i giovani neurochirurghi

Il periodo di formazione può così ridursi di qualche anno – oggi sono circa 10 – abbattendo drasticamente costi oggi altissimi (negli USA la formazione di uno specializzando può costare a un ospedale più di $1.2 milioni) legati anche alla pratica su cadavere (o su preparati anatomici), da sempre una spesa notevole quanto indispensabile nella formazione chirurgica che –  in molti paesi – si traduce nella totale assenza di personale formato e quindi di cure chirurgiche.

Un simulatore per allenare i giovani neurochirurghi

Se nei paesi sviluppati permettono di ridurre costi e anni di formazione, le tecnologie di simulazione chirurgica rappresentano nei paesi in via di sviluppo l’unico mezzo di formazione sostenibile e a basso costo. Con un impatto sociale enorme: nel mondo oggi si calcola una carenza di circa 27.000 neurochirurghi, a fronte di circa 5 milioni di casi chirurgici non trattati per la scarsità di chirurgi esperti. Anche per questo la nostra tecnologia – spiega il dr Federico Nicolosi, CEO di UpSurgeOn e Consultant di neurochirurgia presso l’Humanitas di Milano – dopo i riconoscimenti di numerose istituzioni scientifiche (tra tutte la World Federation of Neurosurgical Societies) ha ricevuto nel 2019 il grant Horizon 2020, il più importante finanziamento tecnologico dell’European Innovation Council.

UpSurgeOn simulatore neurochirurghi

Queste tecnologie, definite ibride perché nascono dalla fusione di bio-modellazione e realtà virtuale attraverso un nuovo processo che abbiamo definito “Scientific 3D Modelling” – aggiunge il dr Nicolosi – sono state ideate e sviluppate interamente in Italia, a Milano, dopo alcuni anni di sperimentazione scientifica, a partire dal 2017, quando con il Dr Giannantonio Spena (Direttore del Dipartimento di Neurochirurgia di Lecco) e il Dr Paolo Raimondo (VP Corporate Development dell’azienda) abbiamo fondato UpSurgeOn, start-up tecnologica specializzata in enhancement cognitivo e psicomotorio applicato alla chirurgia.

UpSurgeOn simulatore neurochirurghi
Un simulatore per allenare i giovani neurochirurghi

Testo, foto e video dall’Ufficio Stampa dell’Università degli Studi di Torino.