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Lavoro e stili di vita, la fotografia della società italiana nell’indagine “Italian Lives”
Arrivano i dati della ricerca condotta dall’Istituto IASSC del dipartimento di Sociologia dell’Università di Milano-Bicocca insieme a Ipsos e Istat. Al via la seconda sessione di interviste
Italian Lives
Lavoro e stili di vita, la fotografia della società italiana nell’indagine “Italian Lives”. Foto di Kookay

 

Milano, 3 novembre 2021 – Più della metà degli italiani ha difficoltà ad arrivare alla fine del mese. Una famiglia su quattro non può permettersi una settimana di vacanza lontano da casa e una su tre dichiara di ricevere una retribuzione non adeguata ai propri sforzi e al proprio lavoro. E ancora: un italiano su tre non possiede pc né connessione Internet e il 60 per cento degli intervistati non svolge alcuna attività fisica durante la settimana.
Sono alcuni dei dati restituiti da “Ita.Li. – Italian Lives, Indagine sui corsi di vita in Italia”, l’indagine longitudinale quali-quantitativa condotta dall’istituto IASSC (Institute for Advanced Study of Social Change) del dipartimento di Sociologia e ricerca sociale dell’Università di Milano-Bicocca, insieme all’istituto di ricerca Ipsos, e finanziata dal Ministero dell’Università e ricerca mediante i fondi dei Dipartimenti di eccellenza. Una fotografia nitida della società italiana, realizzata tra giugno 2019 e dicembre 2020 attraverso questionari sottoposti a 8.778 soggetti, di età superiore ai 16 anni, appartenenti a 4.900 famiglie, selezionate in oltre 280 comuni italiani attraverso un sistema di campionamento probabilistico sviluppato con l’Istat.
L’obiettivo è la costruzione di una banca dati dinamica sul mutamento sociale intergenerazionale in Italia.  L’indagine quantitativa si svilupperà nel tempo in più ondate (“wave”) di rilevazione, attraverso la raccolta di un ampio insieme di informazioni di tipo retrospettivo sui membri delle famiglie coinvolte. La prima wave si è svolta tra giugno 2019 e dicembre 2020 e la seconda è stata avviata a settembre.
Viene così ricostruito il corso di vita di tutti i partecipanti, in relazione alla mobilità geografica o residenziale, all’istruzione, alla carriera lavorativa, allo stato civile, alla composizione della famiglia, con informazioni sulle percezioni e le abitudini dei soggetti coinvolti rispetto a temi quali la salute, la qualità della vita, le risorse, i debiti e i sostegni familiari, l’accesso ad Internet e la partecipazione politica. Un anno fa i ricercatori di Milano-Bicocca avevano reso pubblico un primo focus riguardante un campione selezionato dei partecipanti per fare luce sull’“Italia ai tempi del Covid-19”. Ora vengono resi noti i risultati della prima wave.


Consumi

Il 59 per cento degli intervistati afferma di avere almeno una qualche difficoltà ad arrivare alla fine del mese.  Solo l’1,7 per cento vi arriva con facilità. Se il 28 per cento delle famiglie, poco più di una su quattro, non potrebbe permettersi una settimana di vacanza all’anno lontano da casa, il 34 per cento – una su tre – non possiede un pc e il 33 per cento non ha una connessione Internet. Il 26 per cento delle famiglie ritiene che le spese per la casa siano un carico pesante e il 23 per cento dichiara che non sarebbe in grado di fronteggiare spese impreviste di un ammontare pari a circa 800 euro. Se il 14 per cento delle famiglie ha dovuto rinunciare a trattamenti dentistici per motivi economici, l’8 per cento non può permettersi di mangiare carne o pesce almeno una volta ogni due giorni.


Lavoro e reddito

Il reddito netto mensile familiare è di 2860 euro. Il 36 per cento degli intervistati dichiara di ricevere una retribuzione non adeguata ai propri sforzi e al proprio lavoro. Il 54 per cento degli intervistati ritiene che il proprio lavoro non dia buone prospettive di avanzamento di carriera e il 35 per cento ritiene di non ricevere il giusto riconoscimento per il lavoro svolto. Il 59 per cento ritiene di essere costantemente sotto pressione per il carico pesante di lavoro e il 40 per cento sostiene di avere pochissima libertà nel decidere come svolgere il proprio lavoro. In media il risparmio annuo delle famiglie è di circa 3900 euro e l’ammontare del debito delle famiglie è di 2700 euro.
Social network
Lo smartphone non manca tra le mura degli italiani, solo il 13 per cento degli intervistati dichiara di non possederne uno. ll social/app più in voga è WhatsApp, utilizzato dal 57 per cento degli intervistati. Al secondo posto figura Facebook, utilizzato dal 47 per cento. Seguono nell’ordine Instagram (26 per cento), Twitter (9 per cento), Telegram e LinkedIn (4 per cento). Solo lo 0,4 per cento degli intervistati ha un profilo TikTok. Tuttavia, il 32 per cento attualmente dichiara di non avere un profilo personale su social network o app.
Salute
Il 60 per cento degli intervistati non svolge mai attività fisica (intesa come sport, giardinaggio, ballo, escursioni o camminate veloci). Il 28 per cento circa, invece, svolge attività fisica almeno una volta a settimana. Il 13 per cento del campione dichiara di avere problemi di salute a lungo termine. Il 39 per cento degli intervistati ha sofferto di insonnia o ha avuto difficoltà ad addormentarsi.
Testo dall’Ufficio Stampa Università di Milano-Bicocca sull’indagine Italian Lives.

SIF – STRATEGY INNOVATION FORUM 

THINK TANK DELL’UNIVERSITÀ CA’ FOSCARI VENEZIA

venerdì 4 settembre 2020

 

L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE SOSTITUIRÀ COMPLETAMENTE IL LAVORO UMANO?

 Imprenditori, manager ed esperti si confrontano al Campus Economico di Ca’ Foscari

 

Venezia, 2 settembre 2020 – La Venezia che non si lascia fermare dall’acqua alta eccezionale e dal Covid-19, resiliente simbolo di sostenibilità e innovazione, torna a proporre ad una platea internazionale di imprenditori, manager ed esperti il dibattito su come l’Intelligenza Artificiale e la Blockchain abbiano modificato il modo di fare impresa, la gestione delle risorse e i potenziali cambiamenti sui settori e sui processi delle aziende che decideranno di adottare queste tecnologie.

Si terrà venerdì 4 settembre presso il Campus Economico San Giobbe, lo Strategy Innovation Forum di Università Ca’ Foscari Venezia, durante il quale saranno presentati i risultati del Report “Gli impatti di IA e di Blockchain sui modelli di business” realizzato da Carlo Bagnoli, professore ordinario di Innovazione strategica e fondatore e ideatore del SIF.

Negli ultimi 9 mesi Venezia si è trovata ad affrontare due tra le maggiori crisi della sua storia: l’inondazione di novembre 2019 e la pandemia di marzo 2020 che hanno fatto registrare una diminuzione di -13,2 milioni di presenze in città, per un totale di 3 miliardi di euro di spesa turistica perduta” afferma Carlo Bagnoli. “Un calo di oltre il 60% rispetto allo scorso anno, che ha portato alla chiusura temporanea e/o definitiva di numerose strutture. Con lo Strategy Innovation Forum vogliamo dare un segnale forte di ripresa e di resilienza di questa città, insieme ai manager ed esperti nazionali e internazionali che hanno deciso di partecipare all’evento”.

 Secondo l’analisi condotta dal professor Bagnoli sui 183 report realizzati, manifatturiero, retail e sanitario sono i tre settori su cui impatterà maggiormente l’Intelligenza Artificiale, più efficace ed efficiente di quella umana, tanto da prevedere la completa automatizzazione dei lavori umani in un futuro non troppo lontano.

Il 16% delle fonti esaminate parla di un aumento dell’automazione nei processi di produzione del settore manifatturiero e dell’ottimizzazione delle linee di produzione, creando sistemi di smart manufacturing: macchinari con nuove capacità cognitive e di apprendimento, che migliorano il monitoraggio, l’auto-correzione dei processi e l’aumento della produzione on-demand.

Il retail (15% delle fonti) potrà offrire prodotti e servizi più personalizzati, incrementare l’engagement del cliente e aumentare le vendite. Ad esempio, quando un consumatore acquista su un sito web, questo registra le preferenze dello stesso per le volte successive.

Il maggior impatto lo avrà il settore sanitario (13% delle fonti) con possibilità di monitorare lo stato di salute dei pazienti, sia negli ospedali sia presso le abitazioni private, grazie a dispositivi in grado di raccogliere e comunicare i dati biometrici dei pazienti, utili per cure sanitarie personalizzate. I pazienti potranno poi controllare i propri esami tramite smartwatch allacciati ai polsi e sarà possibile avere un rilevamento più rapido e preciso dei dati sanitari per avere una diagnostica più attendibile.

Le aziende che per prime adotteranno tali tecnologie, integrandole nelle proprie strategie aziendali, creeranno un gap competitivo difficilmente colmabile dalle altre” spiega Bagnoli. “Secondo Gartner il 59% delle aziende non ha ancora formulato vere e proprie strategie di IA, ma ormai è chiaro che questa tecnologia produrrà i maggiori cambiamenti nel mondo del business con un contributo potenziale di 15 trilioni di dollari dell’economia mondiale 2030”.

Il nuovo modo di interpretare e analizzare i dati dei clienti (11% delle fonti) consente alle aziende di progettare con precisione la domanda e raggiungere i clienti target con forme di comunicazione personalizzata. L’engagement aumenta con l’interazione tramite chatbot e assistenti virtuali che possono guidare il processo di acquisto. Ecco perché anche i prodotti saranno sempre più personalizzati, grazie all’integrazione automatica e in tempo reale dei feedback degli utenti nei processi di design di prodotto, nell’ottica dell’approccio di co-design.

L’Intelligenza artificiale apre la strada a significativi cambiamenti anche nella gestione dei rapporti con i fornitori (riscontrato nel 12% delle fonti analizzate), ad esempio velocizzando le comunicazioni lungo tutta la supply chain, consentendo la decentralizzazione delle reti logistiche e riducendo i costi di trasporto.

Importanti le applicazioni sulle risorse umane (riscontrato nel 23% dei casi): dalla sostituzione degli operatori umani da parte di macchine intelligenti, alla riduzione dell’errore umano e degli infortuni sul lavoro, grazie all’integrazione sinergica tra intelligenza umana e intelligenza artificiale.

Miglioramenti anche nei processi interni (24% delle fonti analizzate) con l’aumento di efficienza nella gestione del magazzino, riducendo sprechi e scorte inutili, migliorando i tempi di raccolta ordini e invio a produzione, migliorando la diagnostica grazie alla maggiore disponibilità di informazione, riducendo i tempi di fermo macchina. L’IA agirà anche sui processi esterni (11% delle fonti), intervenendo sulla riduzione dei costi di trasporto, identificando tragitti meno costosi e più efficienti e riconoscendo preventivamente potenziali problemi.  Nelle analisi di mercato l’IA permette di incrociare dati di domanda e offerta in tempo reale, anticipando i trend di vendita e aumentando l’efficienza nel controllo delle fasi di acquisto e di vendita e riducendo il time to market.

intelligenza artificiale lavoro umano
Immagine di Gerd Altmann

 

Testo sul confronto “L’intelligenza artificiale sostituirà completamente il lavoro umano?” dall’Ufficio Comunicazione e Promozione di Ateneo – Settore Relazioni con i media Università Ca’ Foscari Venezia

Le news di Ca’ Foscari: news.unive.it