Invecchiare fa bene al carattere: over 65 più estroversi e umili; lo studio dell’Università di Milano-Bicocca su Nature
La ricerca mostra come la personalità cambi e si riorganizzi dopo i 65 anni, influenzando il benessere. I risultati al centro dell’evento “Come la marginalità influenza le differenze individuali” in programma lunedì 22 settembre presso l’Ateneo.
Milano, 19 settembre 2025 – L’invecchiamento è un processo complesso che comporta trasformazioni fisiche, cognitive e sociali. Ma cosa accade alla personalità? Secondo le teorie tradizionali, i tratti della personalità rimangono stabili dopo la giovane età adulta. Tuttavia, un nuovo studio condotto da Daniele Romano, professore del dipartimento di Psicologia dell’Università di Milano-Bicocca, mette in discussione questa visione, mostrando come la personalità non solo cambi in alcune dimensioni, ma possa anche riorganizzarsi strutturalmente con l’avanzare degli anni.
La ricerca ha coinvolto 376 adulti in pensione over 65 che hanno completato due questionari di personalità e un questionario sul benessere. I risultati evidenziano che, rispetto ai giovani adulti, gli anziani tendono a percepirsi più umili, estroversi e amichevoli, con una maggiore stabilità emotiva, mentre restano invariati rispetto all’apertura mentale.
Questi tratti risultano fondamentali anche per il benessere: estroversione, amicalità e apertura a nuove esperienze, unite a una minore emotività, sono associate a una migliore qualità della vita in età avanzata.
L’elemento più innovativo riguarda la struttura stessa della personalità. Attraverso una tecnica avanzata, che offre una prospettiva nuova sui cambiamenti associati all’invecchiamento, l’Exploratory Graph Analysis (EGA), i ricercatori hanno osservato che i tratti di onestà-umiltà e amicalità tendono a fondersi, riflettendo una maggiore attenzione agli aspetti positivi del carattere e delle relazioni sociali.
«Lo studio – spiega il professor Daniele Romano – mostra che la personalità in età avanzata non è statica, ma dinamica. Le trasformazioni osservate ci aiutano a capire come gli anziani si percepiscano e come alcuni tratti possano sostenere il benessere durante l’invecchiamento. È una prospettiva nuova che sfida l’idea di stabilità della personalità dopo la giovane età adulta».
Questi risultati offrono un contributo importante per la psicologia dell’invecchiamento, aprendo nuove strade per sviluppare interventi e strategie volti a promuovere una terza età più serena, resiliente e soddisfacente.
I risultati dello studio verranno presentati in occasione dell’evento “Come la marginalità influenza le differenze individuali”, in programma il 22 settembre 2025 presso l’Università di Milano-Bicocca (Edificio Agorà U6, Aula Martini). L’incontro, che vedrà la partecipazione di studiosi da diverse università italiane, sarà un momento di confronto sui cambiamenti della personalità e della cognizione legati all’invecchiamento e a condizioni di marginalità sociale, offrendo al pubblico la possibilità di dialogare direttamente con i ricercatori.
Riferimenti bibliografici:
Gobbo, S., Trapattoni, E. & Romano, D., Structural and dimensional analysis of personality in healthy older adults, Sci Rep 15, 23804 (2025), DOI: https://doi.org/10.1038/s41598-025-08607-w

Testo dall’Ufficio stampa Università di Milano-Bicocca.