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Istituto Nazionale di Ricerca Metrologica

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L’Italia al centro della rivoluzione tecnologica, con l’Alleanza Quantistica Italiana

L’intesa nazionale, che coinvolge otto atenei e centri di ricerca, nasce per promuovere le eccellenze italiane nel campo delle tecnologie quantistiche, grazie a un ecosistema coeso, capace di competere a livello internazionale, in linea con la nuova Strategia Italiana per le Scienze e Tecnologie Quantistiche.

 

L’Italia protagonista della rivoluzione quantistica. È la visione da cui prende vita l’Alleanza Quantistica Italiana (AQI), un’intesa nazionale che riunisce università e istituti di ricerca, industrie e istituzioni pubbliche per creare un ecosistema unitario e coeso, capace di competere a livello internazionale e promuovere l’eccellenza italiana nel campo delle tecnologie quantistiche.
L’Alleanza, che si muove in linea con la nuova Strategia Italiana per le Scienze e Tecnologie Quantistiche, coinvolge al momento otto partner: Università di Bologna, CINECA, INRIM – Istituto Nazionale di Ricerca Metrologica, Università di Padova, INAF – Istituto Nazionale di Astrofisica, INFN – Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, Università di Pavia e Politecnico di Milano.
Altri soggetti hanno manifestato interesse per l’iniziativa e l’Associazione sta già raccogliendo nuove adesioni da tutte le istituzioni rilevanti, in modo da ampliare l’Alleanza e avere una voce comune nel costruire l’ecosistema futuro.
Quello della quantistica è un settore di frontiera e in rapido sviluppo, che promette di dare vita a nuove tecnologie strategiche, con impatti potenzialmente rivoluzionari in campo industriale ed economico, nel settore della formazione e per lo sviluppo sociale. Si parla di innovazioni come computer quantistici, comunicazioni quantistiche sicure e sensoristica quantistica di precisione, reti quantistiche e applicazioni nel mondo quantistico dell’intelligenza artificiale.
In questa prospettiva, l’Alleanza Quantistica Italiana nasce per promuovere le eccellenze nazionali nel campo delle tecnologie quantistiche, integrando mondo accademico, scientifico, industriale e istituzionale in un’unica visione strategica. L’obiettivo è evitare la frammentazione delle risorse, superare le inefficienze operative e garantire che l’Italia possa contribuire come attore di primo piano alla nascita delle tecnologie quantistiche più avanzate al mondo.
A pochi giorni dall’annuncio della nuova Strategia Europea e della prima Strategia Italiana per le Scienze e Tecnologie Quantistiche, l’Alleanza Quantistica Italiana si posiziona come attore centrale. Un soggetto aperto al contributo di tutte le accademie, enti di ricerca e attori del settore privato che, con le loro competenze ed eccellenze, vogliano contribuire al panorama italiano in maniera integrata, creando sinergie strategiche per lo sviluppo di progetti, la formazione delle competenze e la promozione del trasferimento tecnologico.
Testo dall’Ufficio Stampa Istituto Nazionale di Astrofisica –  INAF

PiQuET – Piemonte Quantum Enabling Technology: INAUGURATA L’INFRASTRUTTURA DI RICERCA APPLICATA, IL FRUTTO DELLA COLLABORAZIONE TRA ISTITUTO NAZIONALE DI RICERCA METROLOGICA, POLITECNICO DI TORINO E UNIVERSITÀ DI TORINO

L’infrastruttura con sede a Torino sarà la base per lo sviluppo di molti progetti di ricerca innovativi nel campo dei dispositivi quantum, micro e nano, alcuni anche finanziati con i fondi del PNRR, a favore sia della comunità scientifica che dell’innovazione industriale.

PiQuET – Piemonte Quantum Enabling Technology 

PiQuET – Piemonte Quantum Enabling Technology – è un’infrastruttura di ricerca applicata, una facility innovativa, competitiva, all’avanguardia e a servizio del mondo industriale e accademico per lo sviluppo di nuove linee di ricerca e per affrontare sfide scientifiche e problemi ingegneristici nel campo dei dispositivi micro, nano e quantum. PiQuET – inaugurata oggi presso la sede dell’Istituto Nazionale di Ricerca Metrologica alla presenza del professor Pietro Asinari, Direttore scientifico dell’Istituto Nazionale di Ricerca Metrologica, della professoressa Giuliana MattiazzoVice Rettrice per il Trasferimento Tecnologico del Politecnico di Torino e della professoressa Cristina PrandiVice Rettrice alla ricerca dell’Università degli Studi di Torino – si pone come centro di riferimento per le tecnologie di micro e nano-fabbricazione, anche grazie alla sinergia tra un ambiente in grado di favorire lo scambio e il confronto del know-how di scienziati, ingegneri e partner industriali.

L’infrastruttura nasce da un progetto finanziato dal POR FESR 2014-2020 della Regione Piemonte, con la partecipazione dell’Istituto Nazionale di Ricerca Metrologica, del Politecnico di Torino e dell’Università degli Studi di Torino.

L’obiettivo di PiQuET è quello di porsi come strumento abilitante per lo sviluppo di linee di ricerca ambiziose a favore sia della comunità scientifica che dell’innovazione industriale.

Tra le dotazioni di PiQuET spicca una clean room di 400m2 in classe ISO5 e ISO6 con sei aree tecnologiche: litografia ottica/elettronica/ionica, etching e deposizione di film sottili, packaging e processi chimici wet, caratterizzazione dispositivi micro, nano e quantumInoltre sono presenti alcuni laboratori con macchinari all’avanguardia per la ricerca nel campo della Metrologia e della Comunicazione quantistica, della Microfluidica, di Additive manufacturing e di NanoBioFotonica.

L’infrastruttura – che è anche partner di It-FAB, il network italiano delle infrastrutture di ricerca nel campo delle micro e nanotecnologie – si presenta come un’eccellenza nella progettazione, fabbricazione e caratterizzazione di dispositivi di metrologia quantistica, oltre che nella crescita, caratterizzazione e lavorazione dei materiali alla micro e nanoscala per la fabbricazione di MEMS (acronimo di micro electro-mechanical systems, ovvero la tecnologia dei dispositivi microscopici che incorporano parti sia elettroniche che mobili), microsensori e Lab-On-Chip. Tutto questo grazie alla presenza costante di personale qualificato dell’Istituto Nazionale di Ricerca Metrologica, del Politecnico di Torino e dell’Università di Torino.

Le capacità tecnologiche dell’infrastruttura e del personale sono applicate e sviluppate nel campo della metrologia, della comunicazione, del sensing, del monitoraggio biomedico, energetico e ambientale, dei sistemi industriali e dell’additive manufacturing.

Le strutture e i macchinari di PiQuET saranno accessibili alle imprese per ricevere formazione, supporto allo sviluppo di nuovi materiali micro e nanostrutturali, alla misura e alla caratterizzazione di dispositivi per applicazioni on demand e per la progettazione e la fabbricazione di dispositivi e componenti funzionali.

L’infrastruttura di ricerca PiQuET si basa sulla sinergia strategica con il Politecnico e con l’Università di Torino e mette al centro di un progetto articolato l’eccellenza della ricerca e la capacità di fare innovazione a beneficio del territorio, dell’industria e del posizionamento internazionale delle istituzioni coinvolte –commenta il professor Pietro Asinari, Direttore scientifico dell’INRiM –  Mettiamo a fattor comune le nostre risorse, soprattutto i talenti, per creare la casa comune delle tecnologie quantistiche, della nanofabbricazione, della scienza delle misure di domani, con l’obiettivo di essere sempre più incisivi nell’innovazione e dare le risposte che le comunità di riferimento ci chiedono, siano esse locali, nazionali o europee. Questa infrastruttura è fondamentale anche per promuovere la competitività del Paese nel programma Next Generation EU (PNRR), in cui ritroviamo la visione e i valori che ci hanno guidato fin qui”.

“L’inaugurazione di PiQuET è la conclusione positiva di un percorso nato anni fa insieme a INRiM e all’Università, ma si pone anche come punto di partenza per le sfide presenti e future della ricerca e del rapporto con le imprese – commenta la professoressa Giuliana Mattiazzo, Vice Rettrice per il Trasferimento tecnologico del Politecnico di Torino – L’infrastruttura all’avanguardia infatti è a disposizione dei progetti finanziati dal PNRR per portare avanti linee di ricerca innovative e dare una mano all’evoluzione del Paese, ma è a disposizione anche del territorio per aiutare le aziende a rinnovarsi e a formare personale qualificato, in un’ottica di amplificazione dell’impatto della comunità scientifica sul tessuto imprenditoriale”.

“La realizzazione dell’infrastruttura PiQuET – dichiara la professoressa Cristina PrandiVice Rettrice per la ricerca delle scienze naturali e agrarie dell’Università di Torino – rappresenta un ottimo esempio di sinergia e di utilizzo virtuoso di fondi pubblici, e di condivisione di visione tra UNITO, POLITO e INRiM. L’investimento in infrastrutture di eccellenza consente di valorizzare il potenziale di ricerca e di innovazione di un territorio, di rafforzare i rapporti con il settore privato, di acquisire una valenza nazionale ed internazionale, attraverso l’integrazione di tali infrastrutture nelle reti paneuropee di ricerca e sviluppo. PiQuET verrà integrata e valorizzata nell’ambito delle innumerevoli attività di ricerca e trasferimento tecnologico previste nei progetti finanziati nell’ambito PNRR, realizzando così, attraverso le sinergie tra fondi, percorsi di valorizzazione di competenze, di formazione, di innovazione e di ricerca di eccellenza che contribuiranno a collocare il nostro Paese tra i più tecnologicamente avanzati a livello internazionale”.

Testo, video e immagini dall’Area Relazioni Esterne e con i Media Università degli Studi di Torino.