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Premio ICIS Presidential Rising Star in Translational Science a Livio Provenzi dell’Università di Pavia
Riconosciuto il valore della ricerca scientifica condotta presso il Laboratorio di Psicobiologia dello Sviluppo del Dipartimento di Scienze del Sistema Nervoso e del Comportamento UNIPV e di IRCCS Fondazione Mondino


PAVIA. In occasione della XXIV edizione del congresso biennale “International Congress on Infant Studies (ICIS, https://infantstudies.org/)” – una società scientifica internazionale dedicata alla promozione della ricerca sullo sviluppo dei bambini dalla nascita ai 3 anni di età – il professor Livio Provenzi dell’Università di Pavia è stato insignito del premio “Presidential Rising Star in Translational Science” (https://infantstudies.org/award-recipients/). Si tratta di un riconoscimento internazionale prestigioso che riconosce i meriti e la qualità della ricerca scientifica condotta presso il Laboratorio di Psicobiologia dello Sviluppo (https://www.devpsychobiology.com/) che il prof. Provenzi coordina da cinque anni presso IRCCS Fondazione Mondino e il dipartimento di Scienze del Sistema Nervoso e del Comportamento dell’Università di Pavia. In particolare, il premio sottolinea l’impatto traslazionale – ovvero le implicazioni cliniche, sociali e applicative – della ricerca condotta dal prof. Provenzi e dal suo team nell’ambito del benessere genitoriale e dello sviluppo infantile nei primi mille giorni dal concepimento ai due anni di vita. Progetti che includono lo studio degli effetti dello stress materno in gravidanza, i marcatori epigenetici del dolore neonatale, la regolazione della regolazione dell’attività cerebrale genitore-bambino e la messa a punto e la verifica di efficacia di interventi precoci a supporto della genitorialità in contesti di rischio evolutivo e franca disabilità del neurosviluppo.

Un riconoscimento internazionale per la ricerca traslazionale: Il prof. Livio Provenzi premiato dall’ICIS

In occasione della XXIV edizione del Congresso Biennale dell’International Congress on Infant Studies (ICIS) 2024 che si è tenuta nei giorni 10-12 luglio a Glasgow in Scozia, il professor Livio Provenzi dell’Università di Pavia ha ricevuto il prestigioso premio “Presidential Rising Star in Translational Science”. Questo evento biennale è un’importante vetrina per la comunità scientifica internazionale che si dedica alla promozione della ricerca sullo sviluppo dei bambini dalla nascita ai 3 anni di età. L’ICIS, rinomata per il suo impegno nel sostenere la ricerca infantile, ha istituito questo premio per la prima volta, conferendolo al prof. Provenzi per riconoscere la qualità e l’impatto della ricerca scientifica condotta presso il Laboratorio di Psicobiologia dello Sviluppo (dpb lab), un centro all’avanguardia che Provenzi coordina presso le Neuroscienze Pediatriche dell’IRCCS Fondazione Mondino e il Dipartimento di Scienze del Sistema Nervoso e del Comportamento dell’Università di Pavia. Del laboratorio fanno parte due ricercatrici di Fondazione Mondino (Serena Grumi e Alessandra Raspanti), una ricercatrice accademica (Sarah Nazzari) e due dottorande in Psicologia (Elena Capelli e Miriam Pili), oltre a più di 15 studenti ogni anno.

La Ricerca Traslazionale: Fondamentale nei Primi Mille Giorni di Vita

La ricerca traslazionale rappresenta un ponte fondamentale tra la scienza di base e le applicazioni cliniche, sociali e pratiche. Nei primi mille giorni di vita, che vanno dalla concezione ai due anni, il cervello del bambino attraversa un periodo di sviluppo critico e rapidissimo. Durante questa fase, i processi di crescita neurologica e fisica sono particolarmente influenzabili dalle esperienze ambientali e dalle interazioni con i genitori e in generale il contesto di cura.

“I genitori non sono un insieme di competenze, ma un luogo, un posto” sostiene il prof. Provenzi, “sono il luogo in cui avviene la crescita e lo sviluppo dei bambini. Prendersi cura di questo luogo è una priorità”.

Infatti, gli interventi a favore della genitorialità basati su evidenze scientifiche in questo periodo possono avere un impatto significativo e duraturo sullo sviluppo e sul benessere del bambino, prevenendo possibili difficoltà future e promuovendo uno sviluppo sano e armonioso. La ricerca traslazionale, quindi, non solo approfondisce la nostra comprensione scientifica di questi processi, ma traduce queste conoscenze in interventi pratici che possono essere applicati nelle cure quotidiane e nelle politiche sanitarie.

“Non dobbiamo educare o insegnare qualcosa ai genitori: dobbiamo prenderli sul serio e aiutarli ad essere il posto migliore per il loro bambino e la loro bambina”.

Livio Provenzi
Livio Provenzi

 

La ricerca scientifica del Prof. Livio Provenzi e del dpb lab

Il professor Livio Provenzi da diversi anni si occupa di comprendere e studiare come le precoci interazioni genitore-bambino costituiscano il tessuto attraverso cui promuovere lo sviluppo e il benessere infantile. I progetti di ricerca hanno ricevuto finanziamenti pubblici e privati e si concentrano su diversi aspetti cruciali. Tra questi: lo studio delle modificazioni biologiche nel neonato associate allo stress vissuto dalle donne in gravidanza durante la pandemia, gli effetti del dolore neonatale e della separazione precoce dai genitori nei nati pretermine, i meccanismi cerebrali attraverso cui genitori e bambini costruiscono la loro capacità di stare insieme, riconoscersi e imparare reciprocamente. Un recente progetto del dpb lab finanziato dal Ministero della Salute tramite il programma di Ricerca Finalizzata 2021 vede la collaborazione anche della dott.ssa Valentina Riva (IRCCS Medea, Bosisio Parini) e della dott.ssa Lucia Billeci (CNR, Pisa) e ha l’obiettivo di comprendere come un intervento precoce di supporto alla genitorialità possa favorire questi processi di regolazione e connessione cerebrale tra mamma e bambino.

Si tratta di un trial clinico – uno studio interventistico – che traduce in azioni di cura e presa in carico del piccolo e dei suoi genitori le conoscenze di base che abbiamo accumulato negli anni – anche grazie alla collaborazione con altri laboratori nel panorama internazionale” spiega il prof. Provenzi.

 

L’Importanza del Premio dell’ICIS

L’ICIS ha istituito il premio “Presidential Rising Star in Translational Science” per la prima volta e lo ha conferito a un ricercatore italiano. Questo rappresenta un riconoscimento significativo non solo per il prof. Provenzi, ma anche per l’intera comunità scientifica pavese.

“Il lavoro che svolgiamo presso il Laboratorio di Psicobiologia dello Sviluppo non sarebbe possibile senza una collaborazione virtuosa con gli istituti clinici e scientifici del territorio – dalla Fondazione Mondino al Policlinico San Matteo”

sottolinea Provenzi. Il laboratorio vanta inoltre collaborazioni nazionali con altri istituti scientifici e realtà accademiche, così come partecipa a reti internazionali per lo studio della qualità di vita e il benessere di nati pretermine (Gruppo SCENE) e la promozione della salute genitore-bambino nei primi mille giorni (TREASURE COST Action dell’Unione Europea). Questo premio sottolinea l’importanza della ricerca traslazionale nel migliorare la vita dei bambini e delle loro famiglie, trasformando le scoperte scientifiche in interventi concreti, efficaci. Questo riconoscimento può essere anche ispirazione per giovani studenti e ricercatori, sottolineando l’importanza di condurre ricerche che abbiano un impatto diretto e positivo sulla società.

Tanti studenti partecipano alle nostre ricerche e ci danno una mano fondamentale: Anche il laboratorio è un luogo di crescita e promuovere l’entusiasmo dei giovani è un obiettivo fondamentale”.

 

Ricerca e Benessere: Un Impegno per il Futuro

La ricerca nel campo dello sviluppo infantile è cruciale per garantire un futuro migliore alle nuove generazioni. Comprendere come le prime esperienze di vita influenzino il cervello e il comportamento dei bambini permette di sviluppare strategie e interventi mirati a sostenere il benessere e lo sviluppo ottimale. Il lavoro del prof. Provenzi e del suo team rappresenta un passo avanti in questa direzione:

Investire nella ricerca traslazionale e preventiva nella prima infanzia significa fare del bene alle famiglie e alla società” prosegue Provenzi “Se gli interventi vengono promossi prima dei tre anni non solo ci sono benefici in termini di benessere, ma ci sono anche importanti vantaggi economici e un risparmio di costi diretti e indiretti per il sistema socio-sanitario e le singole famiglie”.

 

Link utili

Developmental Psychobiology Lab web page: https://www.devpsychobiology.com/

Developmental Psychobiology Lab social page: https://www.instagram.com/dpb.lab/

Pagina ICIS dei premi: https://infantstudies.org/award-recipients/

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Testo e foto dall'Ufficio Stampa Università di Pavia, Epoché - Agenzia Giornalistica Culturale

IL “DISANCORAGGIO” DELL’ATTENZIONE NEI BAMBINI DI 8 MESI PREDIRREBBE LE LORO FUTURE CAPACITÀ SOCIALI: distogliere lentamente l’attenzione da un evento può essere alla base di una minore interazione e comunicazione futura

Pubblicato sul numero speciale di «Cerebral Cortex», dedicato alle basi biologiche dell’autismo, lo studio del team di ricercatori delle università di Padova, Milano, Lecco, Bergamo e Trento.

La ricerca scientifica da tempo mira a comprendere i circuiti neurali alla base delle nostre capacità sociali, il cosiddetto “cervello sociale”, la cui alterazione potrebbe essere alla base dell’autismo, un disturbo dello sviluppo, caratterizzato da comportamenti ristretti e stereotipati e da difficoltà socio-comunicative. Una precoce alterazione dell’attenzione potrebbe essere una delle principali cause di una disfunzione della comunicazione e delle capacità sociali. L’attenzione è quel meccanismo neurale che guida le nostre azioni e la nostra percezione. In particolare, la capacità di distogliere la nostra attenzione, detta anche “disancoraggio”, permette all’infante di spostare il suo interesse dall’evento che ha catturato la sua attenzione, promuovendo, quindi, l’esplorazione più efficiente del mondo circostante in cui può scoprire l’altro, cioè colui che lo cura e lo accudisce, o un suo pari con il quale interagire.

Distogliere troppo lentamente l’attenzione da un evento all’altro può essere alla base di una minore interazione futura? Può cioè determinare il futuro sviluppo delle capacità sociali? Nei bambini di 8 mesi si può già vedere questo disturbo nel disancoraggio? Può questa essere una “spia” precoce del loro successivo sviluppo comunicativo e sociale, che gioca un ruolo chiave in alcuni disturbi del neurosviluppo, principalmente l’autismo?

Queste le premesse all’articolo dal titolo “Infants’ reorienting efficiency depends on parental autistic traits and predicts future socio-communicative behaviors” pubblicato sulla rivista «Cerebral Cortex» in un numero speciale dedicato alle basi biologiche dell’autismo e realizzato da un team di ricercatori coordinati dall’Università di Padova.

«Abbiamo – spiega Luca Ronconi della Facoltà di Psicologia dell’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano e primo autore della ricerca – preso in esame un ampio campione di bambini a sviluppo tipico di soli 8 mesi e valutato se, in alcuni, fosse presente un rallentamento nel meccanismo di disancoraggio dell’attenzione. Lo scopo di enucleare questa “spia” nei bimbi in giovanissima età era quello di predire il loro successivo sviluppo comunicativo e sociale a distanza di più di un anno».

Luca Ronconi
Luca Ronconi

«Ci siamo poi chiesti – aggiunge Simone Gori del Dipartimento di Scienze Umane e Sociali dell’Università di Bergamo – se in qualche modo anche nei genitori di questi bambini fossero presenti indici comportamentali che riflettessero delle difficoltà nel modulare l’attenzione in contesti sociali e comunicativi, come, per esempio, difficoltà nell’iniziare una conversazione o un’ipersensibilità per i dettagli ed estremo interesse per un argomento specifico, ovvero comportamenti che si possono riscontrare in forme più gravi nell’autismo, ma che, in forme lievi, non incidono in modo così significativo nelle autonomie o nel benessere personale».

Simone Gori
Simone Gori

«Ciò che emerge – sottolinea Andrea Facoetti del Dipartimento di Psicologia Generale dell’Università di Padova e responsabile della ricerca – è che, anche in bambini a sviluppo tipico, esiste una forte relazione tra una lieve disfunzione del meccanismo automatico di disancoraggio dell’attenzione, controllato dal circuito fronto-parietale dell’emisfero destro, e il loro futuro sviluppo socio-comunicativo, confermato anche dai tratti comportamentali dei loro genitori. La conseguenza più rilevante di questa scoperta – conclude Facoetti – è che mediante specifici programmi di abilitazione dell’attenzione si potrebbe sviluppare una precoce campagna di prevenzione di tali disturbi, la cui incidenza purtroppo sembra ad oggi in continuo aumento, oltre al poter individuare già a 8 mesi i bambini a rischio di un disturbo dell’interazione sociale e della comunicazione che nelle forme più gravi potrebbe anche sfociare nell’autismo».

Andrea Facoetti
Andrea Facoetti

Link alla ricerca: https://doi.org/10.1093/cercor/bhae089

Titolo: titolo “Infants’ reorienting efficiency depends on parental autistic traits and predicts future socio-communicative behaviors” – «Cerebral Cortex» 2024

Autori: Luca Ronconi, Chiara Cantiani, Valentina Riva, Laura Franchin, Roberta Bettoni, Simone Gori, Herman Bulf, Eloisa Valenza e Andrea Facoetti.

Attenzione divisa nel bambino capacità sociali
Attenzione divisa nel bambino

Testo e immagini dall’Ufficio Stampa dell’Università di Padova