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I SEGRETI DELL’OCEANO CON DAVID ATTENBOROUGH, DEBUTTERÀ L’8 GIUGNO 2025 A LIVELLO GLOBALE IN STREAMING SU DISNEY+ E HULU IN OCCASIONE DEL WORLD OCEANS DAY

NATIONAL GEOGRAPHIC DIFFONDE IL TRAILER DEL DOCUMENTARIO SPECIALE DI DAVID ATTENBOROUGH, CHE METTE IN LUCE L’IMPORTANZA E LA SALUTE DEGLI OCEANI DI TUTTO IL MONDO

Prodotto da Silverback Films e Open Planet Studios, il documentario speciale, nonché prima collaborazione tra National Geographic e David Attenborough, mostra le sfide che l’oceano deve affrontare e ispira il pubblico a sostenere le vitali e possibili soluzioni per ripristinare il suo splendore e stabilizzare il clima

https://youtu.be/gOvawfG2GDM

Key Art Ocean I segreti dell'Oceano con David Attenborough, documentario
la Key Art

3 giugno 2025 – National Geographic ha diffuso il trailer e la key art de I SEGRETI DELL’OCEANO CON DAVID ATTENBOROUGH, un documentario speciale che segna la prima collaborazione del suo genere tra Sir David Attenborough, il più importante disseminatore di storia naturale al mondo, e National Geographic, leader nell’esplorazione, nella scienza e nello storytelling. Presentato dal celebre divulgatore 99enne e prodotto da Silverback Films e Open Planet Studios, il documentario condivide con il pubblico di tutto il mondo l’importanza degli oceani e la storia di come possiamo e dobbiamo ripristinare lo splendore delle acque vaste e interconnesse della Terra. Il film debutterà l’8 giugno 2025 in streaming su Disney+ e Hulu a livello mondiale, in occasione del World Oceans Day.

 

I SEGRETI DELL’OCEANO CON DAVID ATTENBOROUGH è stato presentato in anteprima mondiale il 6 maggio, alla Royal Festival Hall del Southbank Centre di Londra, in occasione del 99° compleanno di Attenborough dello scorso 8 maggio.

Il debutto del film su Disney+ e Hulu coincide con il World Oceans Day, con la United Nations Ocean Conference 2025 che si terrà a giugno a Nizza, in Francia, e cade durante la United Nations Decade of Ocean Science for Sustainable Development (2021-2030). Mentre i decision maker si interrogano sul futuro dei nostri oceani, I SEGRETI DELL’OCEANO CON DAVID ATTENBOROUGH darà risalto alle soluzioni di protezione marina che possono contribuire a invertire la rotta. Il film si basa su un’approfondita ricerca scientifica marina ed è stato supportato da un team di consulenti scientifici, tra cui il National Geographic Pristine Seas founder, Enric Sala.

Dopo aver filmato il mondo naturale per oltre 70 anni, affascinando generazioni di spettatori con scoperte rivoluzionarie e sostenendo la conservazione dell’ambiente, Attenborough lancia il suo messaggio più potente. Nel lungometraggio speciale I SEGRETI DELL’OCEANO CON DAVID ATTENBOROUGH, attinge alla sua vita di esplorazione e alla sua conoscenza del mare per accompagnare il pubblico in un meraviglioso viaggio cinematografico attraverso gli habitat sottomarini più spettacolari del pianeta. Attenborough osserva ecosistemi marini sorprendentemente diversi, dalle vivaci giungle di alghe giganti e dalle ipnotizzanti barriere coralline agli imponenti avamposti di montagne sottomarine nell’oceano aperto, che si rivelano essere tutti strettamente connessi tra loro, vitali per evitare la catastrofe climatica e in pericolo a causa di forme di pesca distruttive. Mentre Attenborough espone le più grandi minacce alla salute dei nostri oceani come non si era mai visto prima, si sofferma anche su storie ispirate da tutto il mondo per rivelare la scoperta più straordinaria di tutte: agendo ora, l’opportunità di recuperare la vita marina su una scala senza precedenti è a portata di mano.

 “La mia vita ha coinciso con la grande era delle scoperte oceaniche”, ha dichiarato Attenborough. “Negli ultimi cento anni, gli scienziati e gli esploratori hanno rivelato nuove specie straordinarie, migrazioni epiche ed ecosistemi complessi e sorprendenti, al di là di quanto potessi immaginare da giovane. In questo documentario condividiamo queste meravigliose scoperte, scopriamo perché il nostro oceano è in condizioni di salute così precarie e, cosa forse più importante, mostriamo come può tornare a vivere”.

Tom McDonald, National Geographic’s executive vice president of Global Factual and Unscripted Content, ha dichiarato:

Sono entusiasta del fatto che, attraverso il potere delle piattaforme globali di National Geographic, il pubblico di tutto il mondo potrà interagire con lo storytelling tipico di Sir David Attenborough e con il messaggio ispiratore di questo speciale. Nessuno avrebbe potuto presentare questo documentario epocale meglio di Attenborough e sono lieto che stia collaborando per la prima volta con National Geographic su un tema attuale e che gli sta a cuore”.

Attraverso avvincenti testimonianze dirette e una fotografia straordinaria e coinvolgente, I SEGRETI DELL’OCEANO CON DAVID ATTENBOROUGH offre una storia inedita sull’importanza e sulla salute del nostro oceano. Con spettacolari sequenze sottomarine e una riflessione sulla vita esplorativa dello stesso Attenborough, dimostra il ruolo vitale che l’oceano svolge nella difesa contro i disastri climatici e nel sostegno di tutta la vita sulla Terra. Il documentario si concentra sulle azioni umane che portano al collasso degli oceani e sugli effetti delle tecniche di pesca distruttive, come il dragaggio e la pesca a strascico, su interi ecosistemi marini, sulle comunità costiere e sul clima globale. Filmati mozzafiato mostrano inoltre l’incredibile resilienza e la capacità di recupero degli oceani quando vengono protetti, offrendo le soluzioni di protezione marina già disponibili e le azioni che dobbiamo intraprendere per ripristinare l’abbondanza e la vitalità degli oceani e garantire un futuro più sano per tutti noi.

Gli educatori possono essere parte della soluzione, parlando de I SEGRETI DELL’OCEANO CON DAVID ATTENBOROUGH nelle classi e ispirando i giovani, futuri custodi degli oceani. Nel corso di quest’anno, il National Geographic Pristine Seas metterà il film documentario a disposizione degli educatori di scuole, università, musei e biblioteche, e per conferenze ed eventi educativi e di beneficenza a scopo non commerciale.
Per saperne di più: nationalgeographic.org/society/ocean-with-david-attenborough/.

I SEGRETI DELL’OCEANO CON DAVID ATTENBOROUGH è diretto da Toby Nowlan, Keith Scholey e Colin Butfield e prodotto da Nowlan per Silverback Films. Il film è una coproduzione Silverback Films e Open Planet Studios. Tra gli executive producer ci sono Louise Pedersen e Rachel Job per All3Media International (partner per la distribuzione televisiva globale del film), Tom McDonald e Janet Han Vissering per National Geographic, Jasper Smith per Arksen Ltd e 10% for the Ocean, Minderoo Productions Limited, Enric Sala per National Geographic Society e Pristine Seas, Kristin Rechberger per Dynamic Planet e Revive Our Ocean, Rolly van Rappard e Francoise van Rappard per Don Quixote Foundation e Olivier Wenden per The Prince Albert II of Monaco Foundation.

 

Testo, video e immagini dagli Uffici Stampa The Walt Disney Company Italia, Opinion Leader, Cristiana Caimmi.

IN MARCIA COI LUPI (Marche avec les loups), film documentario per la regia di Jean-Michel Bertrand

Documentario, Francia, 2020 (88’)

AL CINEMA IL 16, 17 E 18 GIUGNO CON WANTED

In marcia coi lupi (Marche avec les loups), film documentario di Jean-Michel Bertrand poster
il poster

«Dopo essere scomparsi per quasi 80 anni e nonostante molti ostacoli, i lupi stanno riconquistando i loro antichi territori.»

Wanted Cinema è lieta di annunciare l’arrivo nei cinema italiani il 16, 17 e 18 giugno 2025 del documentario IN MARCIA COI LUPI (Marche avec les loups), un avventuroso racconto alla scoperta di una delle specie più affascinanti del pianeta. Dopo il successo de La vallée des loups (2017), il registra Jean-Michel Bertrand torna a girare a stretto contatto con i lupi, nel loro habitat naturale, per svelarci ancora una volta i loro più misteriosi segreti.

Con immagini mozzafiato – frutto di tre anni di riprese nel magnifico scenario delle Alpi Francesi fino ai confini della catena del Giura – che tracciano un profilo inedito di un animale sorprendente, IN MARCIA COI LUPI racconta di come, dopo essersi dispersi da quasi ottanta anni e nonostante gli ostacoli, i lupi siano in procinto di ritrovare i loro vecchi territori e indaga il grande mistero della dispersione dei lupi e il fenomeno per cui i giovani lupi lasciano il territorio in cui sono nati e come avventurieri vanno alla conquista di nuovi territori.

Per tre anni Jean-Michel Bertrand ha condotto un’indagine per cercare di capire il funzionamento complesso ed irregolare di questi giovani lupi nomadi e documentare dal vivo come riescano ad attraversare territori ostili già occupati dai loro simili e in cui non sono i benvenuti, o altri, più numerosi, ormai colonizzati dagli umani.

Durante gli anni trascorsi nella valle selvaggia, a contatto con il branco, ho potuto osservare come funzionano i grandi equilibri primordiali a cui sono soggetti gli animali selvatici, in particolare i grandi predatori. È urgente preservare questo mondo selvaggio nelle nostre società sempre più urbanizzate. Questa è una delle mie ossessioni – afferma il regista Jean-Michel Bertrand. Ho notato che il numero di lupi presenti in Francia è rimasto più o meno lo stesso di anno in anno. Questa regolazione è essenziale per la conservazione delle risorse alimentari, cioè delle prede da cui i lupi dipendono. È infatti la quantità di prede disponibili che regola il numero di predatori presenti in un territorio. Il lupo è territoriale, il che significa che il branco formato difende il suo territorio dagli intrusi e non può tollerare troppi individui nel suo territorio. Così i giovani lupi devono partire alla conquista di nuove aree. Sono loro che mi hanno dato l’opportunità di lasciare la valle selvaggia e, al loro seguito, di vivere una nuova avventura. Una nuova sfida, un’indagine complessa e affascinante tra natura selvaggia e civiltà devastante – conclude Bertrand.

IN MARCIA COI LUPI di Jean-Michel Bertrand offre una profonda riflessione sul rapporto dell’uomo contemporaneo con la natura selvaggia e sarà nei cinema il 16, 17 e 18 giugno 2025, distribuito da Wanted.

SINOSSI: IN MARCIA COI LUPI è un road movie che si svolge tra le valli selvagge e le aree urbanizzate delle Alpi Francesi, fino ad arrivare nel cuore della foresta del Giura. Per tre anni il regista Jean-Michel Bertrand ha condotto una vera e propria indagine per osservare il complesso e imprevedibile comportamento dei lupi nomadi. Sulle tracce dei lupi nomadi, IN MARCIA COI LUPI traccia il profilo inedito di un animale sorprendente e indaga il grande mistero della dispersione dei lupi e il fenomeno per cui i giovani lupi lasciano il territorio in cui sono nati e come avventurieri vanno alla conquista di nuovi territori, costretti ad attraversare territori ostili, già occupati da altri lupi che non li accolgono, o spazi ancor più antropizzati dominati dagli esseri umani mettendo a rischio la loro vita. Un viaggio accanto ai giovani lupi in libertà che offre un’immersione primitiva e filosofica nel cuore di una natura magica, sempre più fragile.


NOTE DI REGIA

Lasciare la valle…

Ho trascorso tre anni cercando di avvicinarmi a un branco di lupi selvatici in una valle remota delle Alpi. Questa avventura mi ha portato ben oltre quello che avevo immaginato… L’immersione nella natura e un modo molto rituale di operare nel territorio dove i lupi mi hanno permesso di penetrare. Dopo lunghi mesi di domande e dubbi, di preparazione e pazienza, sono riurscito ad essere tollerato dal branco. Ho potuto finalmente incontrare gli occhi del mitico predatore e persino vedere i cuccioli crescere. Ma alla fine di questo magnifico viaggio, è sorta la domanda sui limiti di questa intimità… Il lupo non ha solo ammiratori. Io sono un essere umano e l’animale braccato sa che non deve mai abbassare la guardia. Così, alla fine di questi tre anni straordinari, ho deciso di lasciare il territorio e di lasciarli stare…

Oggi, anche se penso di aver preso una decisione sensata, faccio molta fatica ad abbandonare questa ricerca di comprensione e di meraviglia, perché mi pongo ancora e mi vengono poste tante domande. I lupi mi hanno fatto crescere e ora mi rendo conto che l’incredibile avventura che ho potuto vivere al loro fianco non è affatto un culmine o una fine, ma al contrario, un inizio… L’inizio di un percorso, di un interrogarsi, di una ricerca naturalistica e filosofica che mi porterà ancora più vicino ai misteri del mondo selvaggio.

Quindi sì, devo lasciare la valle, ma ora so che mi aspetta un nuovo viaggio. Un viaggio che mi darà molte risposte a quelle domande. Questa opportunità mi è stata data dai lupi stessi.

I complessi meccanismi che regolano la vita sociale dei lupi e l’organizzazione del branco hanno suscitato la mia curiosità e mi hanno portato a ripartire al loro fianco, senza sapere dove e per quanto tempo. Una nuova immersione, una nuova ossessione e un nuovo respiro di libertà…

Oggi sono un po’ più preparato. Durante gli anni trascorsi nella valle selvaggia, a contatto con il branco, ho potuto osservare con i miei occhi come funzionano i grandi equilibri primordiali a cui sono soggetti gli animali selvatici, in particolare i grandi predatori. È urgente preservare questo mondo selvaggio nelle nostre società sempre più urbanizzate. Questa è una delle mie ossessioni.

So che il numero di lupi presenti in Francia è rimasto più o meno lo stesso di anno in anno. Questa regolazione è essenziale per la conservazione delle risorse alimentari, cioè delle prede da cui i lupi dipendono. È infatti la quantità di prede disponibili che regola il numero di predatori presenti in un territorio.

Il lupo è territoriale, il che significa che il branco formato difende il suo territorio dagli intrusi e non può tollerare troppi individui estranei. I giovani lupi dovranno partire alla conquista di nuove aree. Questi giovani lupi erranti sono conosciuti come lupi dispersi… Sono loro che mi daranno l’opportunità di lasciare la valle selvaggia e, al loro seguito, di vivere una nuova avventura. Una nuova sfida, un’indagine complessa e affascinante tra natura selvaggia e civiltà devastante.

Jean-Michel Bertrand

 

Testi, video e immagini dall’Ufficio Stampa Echo Group. Aggiornato il 5 giugno 2025.

“The Wild Ones”, svelate le prime immagini della nuova serie di documentari d’avventura in arrivo l’11 luglio 2025 su Apple TV+

The Wild Ones, la serie di documentari

Apple TV+ ha svelato oggi le prime immagini della nuova serie di documentari d’avventura “The Wild Ones”, in arrivo l’11 luglio 2025. Annunciata inizialmente con il titolo provvisorio “Endangered Planet”, la serie in sei parti segue un trio d’élite di esperti di fauna selvatica che si imbarca in spedizioni ad alto rischio in tutto il mondo per rintracciare e proteggere le specie più a rischio del pianeta.

Con la partecipazione dell’ex Commando dei Royal Marines e capo spedizione Aldo Kane, dell’esperto di fauna selvatica e fototrappole Declan Burley e del narratore ecologico e cineasta naturalista Vianet Djenguet, “The Wild Ones” fonde avventura ad alto rischio con scienza e conservazione d’avanguardia. Il trio si reca in sei paesi – Malesia, Mongolia, Armenia, Indonesia, Canada e Gabon – per catturare immagini rare di specie elusive e in via di estinzione, tra cui la tigre malese, l’orso del Gobi, il leopardo del Caucaso, il rinoceronte di Giava, la balena franca nordatlantica e il gorilla di pianura occidentale.

Grazie all’utilizzo di oltre 350 telecamere remote personalizzate, droni termici, sensori subacquei indossabili e tecnologie di imaging basate sull’intelligenza artificiale, il team sta rivoluzionando il documentario naturalistico, catturando comportamenti animali intimi mai visti prima e sostenendo missioni attive di conservazione sul campo. Le scoperte del team hanno già contribuito all’identificazione di un nuovo esemplare di rinoceronte, alla protezione di una nuova cucciolata di tigre e al rafforzamento delle iniziative contro il bracconaggio.

In collaborazione con esperti locali, il trio utilizza tecnologie di ripresa innovative per svelare i segreti di queste creature rare, tra cui: le prime immagini in assoluto della tigre selvatica più minacciata al mondo, filmata nella Riserva Reale delle Tigri in Malesia; riprese notturne termiche dello sfuggente orso del Gobi, nel cuore del deserto mongolo; un incontro ravvicinato con un gorilla di pianura silverback nei boschi del Gabon; un salvataggio in tempo reale di una balena nell’Atlantico settentrionale. La serie mette in luce le minacce che queste specie affrontano e come ciascuna sia strettamente connessa all’ecosistema in cui vive, sensibilizzando e sostenendo le iniziative scientifiche e gli sforzi di conservazione a lungo termine per salvarle.

The Wild Ones, la serie di documentari

“The Wild Ones” è prodotto da Offspring Films, il team che ha realizzato “Il pianeta notturno a colori” e “Earthsounds: i suoni del pianeta” di Apple TV+, ed ha come produttori esecutivi Alex Williamson e Isla Robertson.

Apple TV+ offre serie drammatiche e commedie avvincenti e di qualità, lungometraggi, documentari innovativi e intrattenimento per bambini e famiglie, ed è disponibile per la visione su tutti i tuoi schermi preferiti. Dopo il suo lancio il 1° novembre 2019, Apple TV+ è diventato il primo servizio di streaming completamente originale a essere lanciato in tutto il mondo, ha presentato in anteprima più successi originali e ha ricevuto riconoscimenti più velocemente di qualsiasi altro servizio di streaming. Ad oggi, i film, i documentari e le serie originali Apple sono stati premiati con 563 vittorie e 2.596 nomination ai premi, tra cui la commedia pluripremiata agli Emmy “Ted Lasso” e lo storico Oscar® come Miglior film a “CODA“.

 

Testi, video e immagini dall’Ufficio Stampa PuntoeVirgola MediaFarm. Aggiornato il 5 giugno 2025.

IL CODICE DEL BOSCO, un film documentario di Alessandro Bernard e Paolo Ceretto

Prodotto da Zenit Arti Audiovisive
In anteprima internazionale al 73. Trento Film Festival
AL CINEMA DAL 5 MAGGIO, distribuito da OpenDDB
TUTTE LE DATE DEL TOUR IN SALA IN AGGIORNAMENTO SU: https://openddb.it/film/il-codice-del-bosco/

Il codice del bosco, film documentario di Alessandro Bernard e Paolo Ceretto poster
il poster del film

In una valle messa sottosopra dall’uragano Vaia e lentamente divorata da un insetto che lascia tracce simili a geroglifici, due scienziati non convenzionali esplorano il codice segreto del bosco ferito.

Nel cuore di una foresta devastata, tra tronchi abbattuti e radici scoperte, due scienziati visionari cercano un nuovo modo di dialogare con la natura: Alessandro Chiolerio, fisico che a tratti sembra un alchimista, che usa tecnologia e biologia per captare segnali elettrici dalle piante, e Monica Gagliano, ecologa visionaria che sfida la scienza moderna con i lavori su comunicazione e intelligenza delle piante, portano avanti i loro esperimenti nei luoghi dove all’uragano Vaia è seguita l’epidemia di bostrico.

“Il Codice del bosco”, un film di Alessandro Bernard e Paolo Ceretto, li ha seguiti nelle loro scoperte: il documentario sarà in anteprima assoluta al 73. Trento Film Festival, in programma nella sezione Proiezioni Speciali, in sala giovedì 1° maggio alle 18.45 (Cinema Modena). Il film sarà poi al cinema in tour dal 5 maggio. Prodotto da Zenit Arti Audiovisive in collaborazione con MIC e Film Commission Torino Piemonte, il film è distribuito in Italia da OpenDDB.

Tra l’ottobre e il novembre 2018 una forte tempesta si è abbattuta sul nord-est italiano: l’uragano Vaia ha colpito come mai prima l’ambiente delle Dolomiti e delle Prealpi Venete, le stime contano l’abbattimento di circa 14 mila alberi. Questo disastro ha reso possibile il diffondersi del bostrico, un minuscolo insetto che si nutre dell’abbondante quantità di alberi abbattuti, che ha moltiplicato la sua azione anche sugli abeti del bosco: in seguito alla particolare siccità e allo stress di piogge della stagioni del 2022, oggi è presente un’epidemia di bostrico, che minaccia tutta la foresta, a sei anni dalla tempesta.

Proprio in Val di Fiemme, a Costa Bocche (Paneveggio, TN), i due scienziati si incontrano per provare a entrare in contatto con il bosco, tra tronchi spezzati e radici capovolte, dove avanza inesorabile il minuscolo ospite a vista d’occhio, flagello degli alberi, che incide sotto la corteccia intricati segni come geroglifici da decifrare. Un linguaggio sconosciuto che sembra alludere a un mistero ancora da svelare. Tra nuove ipotesi scientifiche, antichi saperi e connessioni invisibili da esplorare, il film ci porta in un viaggio affascinante alla ricerca di un nuovo modo di vedere e vivere il nostro rapporto con la natura. Un racconto che intreccia scienza, tecnologia e mito, in cui il bosco si manifesta come un’entità viva, abitata da un genius loci con cui imparare a dialogare. La camera da presa incontra quindi diverse vedute della scienza, sguardi attenti e volontà di ascoltare, al fianco dei due ricercatori, tra il sapere locale e la pazienza della scoperta, che infine arriva – quasi inaspettata – rivelando la voce del bosco.

Alessandro Chiolerio è un fisico noto per il suo lavoro pionieristico e il suo approccio interdisciplinare tra fisica, nanotecnologie, elettronica e biologia (da Torino a Pasadena con la Nasa, fino al Max Planck Institute in Germania): oltre alla robotica bioispirata, il suo lavoro ha aperto una nuova frontiera nello studio della cibernetica della natura. Ha installato nel bosco i Cybertree, dispositivi da lui inventati, una chimera che unisce tecnologia e biologia per captare i segnali elettrici delle piante. Con lui c’è Monica Gagliano, scienziata di fama internazionale (ascoltata dai più importanti istituti e media mondiali), che ha esplorato le saggezze indigene del mondo, dalla selva amazzonica al bush australiano, apprendendo che la natura parla se la si sa ascoltare. Ha così aperto la strada al nuovissimo campo di ricerca della bioacustica delle piante, dimostrando per la prima volta sperimentalmente che le piante emettono le proprie “voci” e rilevano e rispondono ai suoni del loro ambiente, estendendo a queste il concetto di cognizione (inclusi percezione, processi di apprendimento, memoria).

“C’era un tempo in cui l’uomo guardava alla natura con rispetto e meraviglia. Boschi, fiumi e montagne erano visti come luoghi abitati da presenze invisibili, forze con cui bisognava entrare in sintonia prima di insediarsi, coltivare la terra o costruire un tempio. Un tempo in cui ci si poneva in rispettoso ascolto del “genius loci”. Oggi, invece, abbiamo smesso di ascoltare. – si legge le note di regia degli autori – Quello che doveva essere il resoconto lineare di un esperimento è diventata un’esperienza inattesa condivisa con gli scienziati, che ci ha rivelato il vero cuore del processo scientifico: un viaggio fatto di ipotesi, errori e scoperte, dove pianificazione e imprevisti si intrecciano. Lontana dall’essere un insieme di certezze, la scienza che ci affascina davvero è viva, una lente che allarga il nostro sguardo, apre nuove domande e ci spinge a ripensare il mondo. Oggi si parla molto di Intelligenza Artificiale, ma forse abbiamo bisogno prima di tutto di riconnetterci con un’altra intelligenza: quella della natura. Serve un cambio di prospettiva, una nuova rivoluzione copernicana che ci aiuti ad abbandonare l’idea di essere il centro del mondo, per riconoscerci parte di un ecosistema più grande, abitato da specie che esistevano prima di noi, hanno sperimentato l’evoluzione molto più a lungo e forse hanno qualcosa da insegnarci.”

Dal 2006, Alessandro Bernard scrive e dirige film documentari, lavorando anche come autore di progetti transmediali e podcast. Paolo Ceretto è filmmaker, autore e regista di documentari, e dal 2016 insegna sceneggiatura e regia presso lo IED, Istituto Europeo di Design di Torino. Insieme hanno co-diretto Wastemandala (2015), Quando Olivetti inventò il pc (2011) e Space Hackers (52’, 2006).

LE DATE – IN AGGIORNAMENTO: https://openddb.it/film/il-codice-del-bosco/

Lunedì 5 maggio
TORINO – ore 20.30, Cinema Massimo di Torino – alla presenza degli autori

FELTRE – ore 20, Cinema Teatro Officinema

Martedì 6 maggio
TORINO – ore 18, Cinema Massimo
FELTRE – ore 21, Cinema Teatro Officinema

Mercoledì 7 maggio

TORINO – ore 16, Cinema Massimo Torino – alla presenza di uno dei due autori

ore 21, Cinema Fratelli Marx – alla presenza degli autori

Giovedì 8 maggio
BOLOGNA – ore 21.30 Cinema Galliera – alla presenza di Alessandro Bernard

Venerdì 9 maggio

FIRENZE – ore 21, Cinema Astra – alla presenza di Alessandro Bernard

TORINO – ore 18.45, Cinema Fratelli Marx

Domenica 11 maggio

FIRENZE – ore 18, Cinema Astra

Lunedì 12 maggio
TORINO – ore 19, Cinema Fratelli Marx

CESENA – ore 21, Cinema Eliseo – collegamento di Paolo Ceretto

CUNEO – ore 21, Cinema Monviso – collegamento con uno dei registi

Martedì 13 maggio

MODENA – ore 21, Sala Truffaut – collegamento di Paolo Ceretto

BOLOGNA – ore 19, Cinema Galliera Bologna
Giovedì 14 maggio

CUNEO – ore 21, Cinema Monviso – collegamento con uno dei registi

Venerdì 30 maggio
ASTI – ore 21, Sala Pastrone

 

 

Testo, video e immagini dall’Ufficio stampa OpenDDB. Aggiornato il 30 aprile 2025.

COME SE NON CI FOSSE UN DOMANI, un film documentario di Riccardo Cremona e Matteo Keffer

Scritto con la consulenza di Paolo Giordano

una produzione Motorino Amaranto e GreenBoo Production

con Maestro Distribution

DAL 6 MARZO 2025 AL CINEMA

Al link le sale in aggiornamento: https://mescalitofilm.com/distribuzione/come-se-non-ci-fosse-un-domani/

Come se non ci fosse un domani, documentario di Riccardo Cremona e Matteo Keffer poster
il poster

A pochi giorni dal proscioglimento degli attivisti del movimento ambientalista Ultima Generazione che nel gennaio del 2023 lanciarono della vernice lavabile contro l’opera ‘Love’ di Maurizio Cattelan, conosciuta anche come ‘il Dito’ di piazza Affari a Milano – azione per la quale tre ragazzi del movimento erano finiti a processo con l’accusa di imbrattamento di beni culturali – arriva nelle sale italiane da oggi giovedì 6 marzo 2025, il documentario COME SE NON CI FOSSE UN DOMANI.

Arriverà nelle sale italiane dal 6 marzo 2025 COME SE NON CI FOSSE UN DOMANI, il documentario sul movimento Ultima Generazione che è stato presentato in anteprima mondiale nella sezione Special Screenings della 19° edizione della Festa del Cinema di Roma e che parteciperà al Concorso DOC del Sudestival di Monopoli il prossimo 20 febbraio. La casa di produzione e distribuzione Mescalito Film, dopo aver portato in sala Food For Profit di Giulia Innocenzi e Pablo D’Ambrosi, considerato un caso al box office perché tra i maggiori incassi nel sistema distributivo cinematografico italiano nel primo semestre 2024, sale a bordo di questo nuovo progetto e distribuirà in sala il film in collaborazione con Maestro Distribution e per l’occasione svela il trailer ufficiale.

PROIEZIONE SPECIALE
Milano – mercoledì 26 marzo – Cinema Ariosto alle ore 21:40
con video-collegamento di introduzione da parte dei registi Riccardo Cremona e Matteo Keffer
Link alle prevendite: https://ariosto.spaziocinema.18tickets.it/film/28075

COME SE NON CI FOSSE UN DOMANI è diretto da Riccardo Cremona e Matteo Keffer, due registi con all’attivo numerosi lavori su temi sociali e ambientali che per la prima volta si cimentano in un lungometraggio per il grande schermo, ed è stato scritto con la consulenza di Paolo Giordano.

È una produzione Motorino Amaranto e GreenBoo Production con Maestro Distribution e prodotto da Ottavia Virzì.

COME SE NON CI FOSSE UN DOMANI racconta le azioni, le discussioni, i dubbi, le speranze del gruppo di attivisti climatici impegnati da anni in una campagna di disobbedienza civile non violenta, che ha attirato l’attenzione dei media e della politica tramite iniziative controverse come blocchi stradali e imbrattamenti di palazzi istituzionali e opere d’arte. Una narrazione onesta ed equilibrata ci racconta quello che succede dietro le quinte delle loro proteste attraverso il punto di vista e le storie personali di cinque protagonisti del movimento che si intrecciano con gli eventi della cronaca.

Il movimento si definisce l’ultima generazione in grado di fermare la curva di una emergenza climatica che ha ormai superato la soglia critica e COME SE NON CI FOSSE UN DOMANI prova a dipingere il ritratto corale di questo gruppo e la loro battaglia indomabile affinché invece ci possa essere un domani.

Affermano i due registi Riccardo Cremona e Matteo Keffer: “Raccontare questa storia non è stato semplice. La crisi climatica non è un singolo evento o problema: è il contesto in cui ormai viviamo. Ma soprattutto non è stato facile – e non lo è tutt’ora – confrontarsi con l’istinto del tutto umano di sopprimere il pensiero doloroso dell’enormità delle sue conseguenze e della nostra responsabilità individuale e collettiva nel lasciare che accada. Allo stesso tempo, raccontare le storie di queste persone che hanno deciso di rischiare gravi conseguenze personali pur di lottare per il bene comune, ci ha regalato la possibilità di esplorare i pensieri e le emozioni di una generazione inascoltata che per la prima volta nella Storia non vede un letteralmente un futuro e che, nonostante questo, trova la forza di reagire giocandosi tutto su una piccola possibilità di cambiare il corso delle cose. Queste persone appartengono a una generazione che, per la prima volta nella storia, non vede un futuro. Eppure trovano la forza di agire, scommettendo tutto su una possibilità di cambiamento. Per noi parlare con loro e raccontare la loro visione del mondo è stato anche confrontarci con le nostre contraddizioni e mettere in discussione i nostri pregiudizi e la nostra indifferenza. In fondo, ci pongono una domanda tanto semplice quanto profonda: cosa conta davvero per me? La risposta a questa domanda è il cuore di questa storia.”

Come se non ci fosse un domani

27 febbraio 2025 – La casa di produzione e distribuzione Mescalito Film in collaborazione con Maestro Distribution è orgogliosa di annunciare che il documentario COME SE NON CI FOSSE UN DOMANI sul movimento Ultima Generazione, in arrivo nelle sale italiane dal 6 marzo, ha ottenuto il patrocinio di Amnesty International Italia.

 

COME SE NON CI FOSSE UN DOMANI sarà nei cinema italiani dal 6 marzo 2025 distribuito da Maestro Distribution.

sito:  www.comesenoncifosseundomani.com

ig: comese_noncifosseundomani

Testi, video e immagini dall’Ufficio Stampa Echo Group. Aggiornato il 29 gennaio, il 17, il 27 febbraio, il 6 e il 25 marzo 2025.

LE LINCI SELVAGGE (Lynx), un film documentario di Laurent Geslin

Francia / 2022 / 1h30

AL CINEMA L’11, 12 E 13 NOVEMBRE 2024

con il patrocinio di CAI

in collaborazione con WWF

Le linci selvagge (Lynx), documentario di Laurent Geslin poster
il poster del documentario

Dopo essere stato presentato in selezione officiale al Locarno Film Festival, l’affascinante documentario LE LINCI SELVAGGE diretto da Laurent Geslin arriverà nelle sale italiane come evento in sala l’11, 12 e 13 novembre 2024 distribuito da Wanted Cinema.

Fotografo naturalista di fama internazionale, Laurent Geslin esordisce alla regia con questo ispirato documentario – frutto di un lungo lavoro di 9 anni di osservazioni ravvicinate immerso nella natura più selvaggia – girato tra le montagne della Giura, in Svizzera, dove vive un animale superbo, la lince euroasiatica. Predatore importantissimo per l’ecosistema in cui vive, la presenza della lince risulta infatti indispensabile per mantenere stabile il delicato equilibrio della foresta, minacciata dal cambiamento (anche climatico) e dalla presenza dell’uomo.

La lince è una specie protetta a livello nazionale ed europeo, tanto che nella Lista Rossa dell’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN) in Francia è classificata come “in pericolo”, altamente vulnerabile a causa delle sue piccole dimensioni e della frammentazione delle colonie sul territorio europeo. Il documentario LE LINCI SELVAGGE segue una famiglia di linci, la cui vita scorre al ritmo delle stagioni. Tanti gli eventi che si susseguono nel corso della loro esistenza: la nascita dei piccoli, l’apprendimento delle tecniche di caccia, la conquista del territorio e tutte le difficoltà e i pericoli che comporta. Il loro è un universo tanto vicino a noi quanto sconosciuto.

“Con la pellicola posso raccontare storie che era difficile raccontare con la macchina fotografica. Filmare significa dover affrontare più complicazioni, ma mantenendo il mio occhio fotografico, sento di potermi esprimere meglio. Il mondo delle immagini sta cambiando velocemente, con i social network che ci mostrano migliaia di foto ogni giorno. Fare un film significa prendersi il proprio tempo, e questo è ciò che mi attrae”, afferma Laurent Geslin. “Non esistono documentari su questo felino, proprio come non c’erano che poche foto amatoriali prima del mio progetto. Ci sono molti film su leoni, ghepardi, giaguari e altri grandi felini, ma nemmeno uno sulla lince. Tutti i documentari che girano e che magari avete visto sono girati con animali addomesticati o in cattività. E così ho deciso di filmare la lince nel suo habitat. Ma se fotografarla è stato veramente difficile, filmarla lo è ancora di più! È un animale notturno e incredibilmente discreto, infatti, durante la lavorazione è capitato che io l’abbia persa di vista per quasi otto mesi, anche se la cercavo ogni giorno.”

Dopo il grande successo di “La pantera delle nevi” e l’ottimo riscontro di critica e pubblico raccolto dal recente “Pericolosamente vicini“, Wanted torna a proporre un grande film che mostra la natura più selvaggia, autentica e incontaminata e che tratta il tema della convivenza tra popolazione umana e animali selvaggi con LE LINCI SELVAGGE di Laurent Geslin, nei cinema italiani come evento in sala l’11, 12 e 13 novembre 2024.

Gallery con foto © Geslin Laurent

SINOSSI: Nel cuore delle montagne del Giura, uno strano richiamo risuona alla fine dell’inverno. La superba sagoma di una lince boreale si insinua tra i faggi e gli abeti. Sta chiamando la sua compagna. Seguendo la vita di questa coppia e dei suoi gattini, scopriamo un mondo vicino a noi ma poco conosciuto. Una storia autentica in cui camosci, aquile, volpi ed ermellini sono testimoni della vita segreta del più grande felino d’Europa, tuttora minacciato. Il film rivela il ruolo essenziale di questo schivo ma feroce predatore delle foreste, l’equilibrio che ha ristabilito in nell’ambiente e le difficoltà che incontra in un paesaggio in gran parte occupato dall’uomo.

Testi, video e immagini dagli Uffici Stampa Wanted Cinema, Echo Group. Aggiornato il 9 novembre 2024.

BESTIARI, ERBARI, LAPIDARI, documentario di Massimo D’Anolfi e Martina Parenti

Un viaggio sentimentale tra cultura, scienza e arte del nostro vecchio continente

IN TOUR NEI CINEMA DAL 5 OTTOBRE 2024

Bestiari, Erbari, Lapidari, documentario di Massimo D’Anolfi e Martina Parenti 
il poster del documentario

Presentato in anteprima Fuori Concorso all’81. Mostra d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia Bestiari, Erbari, Lapidari di Massimo D’Anolfi e Martina Parenti arriva nei cinema a partire dal 5 ottobre distribuito da Luce Cinecittà.

L’uscita in sala sarà accompagnata da un tour nei cinema alla presenza della coppia di documentaristi che prende il via sabato 5 ottobre a Milano (ore 16.30 – Fondazione Prada) dove torneranno anche giovedì 10 ottobre (ore 19.00 Anteo Palazzo del Cinema) e mercoledì 16 ottobre (ore 20.00 Cinema Beltrade). Dopo la prima tappa nella città meneghina si prosegue a Roma lunedì 7 ottobre (ore 20.15 – Nuovo Sacher), martedì 8 ottobre a Firenze (ore 19.00 – Cinema La Compagnia), mercoledì 9 ottobre a Pisa (ore 20.00 – Cinema Arsenale), sabato 12 ottobre a Spoleto (ore 17.00 – Sala Pegasus) e Perugia (ore 20.00 – Postmodernissimo), domenica 13 ottobre a Bologna (ore 20.00 – Cinema Modernissimo), lunedì 14 ottobre a Bergamo (ore 20.00 – Cinema Borgo), martedì 15 ottobre a Brescia (ore 20.45 – Nuovo Eden), giovedì 17 ottobre Torino (Cinema Fratelli Marx), sabato 19 ottobre a Padova (ore 20.00 – Cinema Lux),  lunedì 21 ottobre a Venezia (ore 19.00 – Cinema Giorgione), martedì 22 ottobre a Reggio Emilia (ore 20.15 – Rosebud), mercoledì 23 ottobre a Parma (Cinema Astra, ore 19.00) e Modena (Cinema Truffaut, ore 20.30), sabato 26 ottobre a Aosta dove aprirà FrontDoc, Festival Internazionale del Cinema di Frontiera.

Bestiari, Erbari, Lapidari di Massimo D’Anolfi e Martina Parenti è stato selezionato Fuori Concorso all’81. Mostra d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia.

La prima volta che abbiamo visto queste immagini siamo rimasti ipnotizzati. Il bianco della neve e del cielo avvolgono tutta la scena: le due sagome nere si fronteggiano con un movimento inverso: l’uomo avanza e il pinguino indietreggia. Il fotogramma li contiene entrambi fino a quando il pinguino camminando all’indietro si allontana fino a sparire.  Così abbiamo scoperto che queste immagini erano state filmate durante la spedizione al Polo Sud di Roald Amundsen nel 1910-1912 che aveva raggiunto il Polo Sud con quella che probabilmente è l’imbarcazione di legno più resistente della storia, il Fram.  Questa è la prima volta che un uomo e un pinguino vengono filmati all’interno dello stesso fotogramma.  Questa immagine che ha tutta la potenza del cinema delle origini è diventata l’immagine del manifesto cinematografico del nostro ultimo film, “Bestiari, Erbari, Lapidari”.

 Massimo D’Anolfi, Martina Parenti

La coppia di documentaristi torna con il nuovo progetto alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia, dove aveva presentato nel 2016 “Spira Mirabilis” in Concorso Ufficiale, nel 2018 il cortometraggio “Blu” e, nel 2020, “Guerra e pace” in Concorso Orizzonti.

“Il compito dei documentari-saggio è quello di rappresentare un concetto. Anche ciò che è invisibile deve essere reso visibile. […]

Per riuscire a dare corpo al mondo invisibile dell’immaginazione, dei pensieri e delle idee,

il film-saggio può servirsi di una riserva di mezzi espressivi incomparabilmente maggiore di quella del semplice film documentario”
Hans Richter, 1939

SINOSSI

Bestiari, Erbari, Lapidari è un documentario “enciclopedia”, diviso in tre atti ognuno dei quali tratta un singolo soggetto: gli animali, le piante, le pietre. Un omaggio a quegli “sconosciuti” e per certi versi alieni mondi, fatti di animali, vegetali e minerali, che troppo spesso diamo per scontato, ma con cui dovremmo essere in costante dialogo dal momento che costituiscono la parte essenziale della nostra esistenza sul pianeta Terra. Strettamente connessi tra loro, gli atti del film disegnano uno sviluppo drammaturgico unico, attraverso tre diversi dispositivi di messa in scena. Ogni atto è infatti un omaggio a uno specifico genere del cinema documentario.

Bestiari è un found-footage su come e perché il cinema ha ossessivamente rappresentato gli animali; Erbari un documentario poetico d’osservazione all’interno dell’Orto Botanico di Padova; Lapidari, infine, un film industriale sulla trasformazione della pietra in memoria collettiva.

Un coro unico di protagonisti, attraverso multiformi voci e suoni, racconta di noi e preserva il nostro sapere.


NOTE DI REGIA

A scuola nel Medioevo tra una lezione di grammatica e una di retorica si studiavano bestiari, erbari e lapidari. Dai primi si imparava, per esempio, che le tigri s’incantano davanti alla loro immagine riflessa in uno specchio (e non mancava lo studio di animali particolari, sulla cui esistenza nessuno nutriva dubbi, come draghi e ippogrifi), dai secondi si cercavano cure, rimedi e afrodisiaci, mentre dai terzi si estraeva quanto c’era da sapere sugli influssi che le stelle hanno su ogni singola pietra preziosa e sulle loro virtù magiche.

Così, alla stregua della tradizione europea condivisa, Bestiari, Erbari, Lapidari è il luogo in cui animali, piante e pietre, convivono con le persone che di essi quotidianamente si occupano, ma è anche l’occasione per raccogliere i racconti, le storie, le riflessioni su noi umani.

A ogni spettatore il compito di arricchire il film con il proprio bagaglio di esperienze, interessi, letture o visioni cinematografiche.

Bestiari, Erbari, Lapidari, nella sua totalità, procede dunque come un film-saggio: la videocamera puntata su ciò che accade davanti ai nostri occhi e alle nostre orecchie.

Il racconto ha una struttura narrativa che combina pensiero razionale ed emotivo.

Crediamo che il nostro compito sia quello di “re-inventare” una visione e una rappresentazione del reale e cercare di instaurare relazioni vitali fra gli elementi che compongono le inquadrature dell’opera.

Così facendo, non cerchiamo il “reale”, ma la rappresentatività del reale.

Scriveva T. S. Eliot che l’unico modo per esprimere un’emozione in forma d’arte consiste nel trovare “un correlativo oggettivo”; in altre parole, una serie di oggetti, una situazione, una catena di eventi che costituiscano la formula di quella particolare emozione.

Massimo D’Anolfi e Martina Parenti

L’IMMAGINE DELLA LOCANDINA

La prima volta che abbiamo visto queste immagini siamo rimasti ipnotizzati. Il bianco della neve e del cielo avvolgono tutta la scena: le due sagome nere si fronteggiano con un movimento inverso: l’uomo avanza e il pinguino indietreggia. Il fotogramma li contiene entrambi fino a quando il pinguino camminando all’indietro si allontana fino a sparire.

Così abbiamo scoperto che queste immagini erano state filmate durante la spedizione al Polo Sud di Roald Amundsen nel 1910-1912 che aveva raggiunto il Polo Sud con quella che probabilmente è l’imbarcazione di legno più resistente della storia, il Fram.

Questa è la prima volta che un uomo e un pinguino vengono filmati all’interno dello stesso fotogramma. Questa immagine che ha tutta la potenza del cinema delle origini è diventata l’immagine del manifesto cinematografico del nostro ultimo film, “Bestiari, Erbari, Lapidari”.

 


 

Bestiari, Erbari, Lapidari vuole essere un viaggio sentimentale tra cultura, scienza e arte del nostro vecchio continente.

Crediamo che il nostro compito sia quello di “re-inventare” una visione e una rappresentazione del reale e cercare di instaurare relazioni vitali fra gli elementi che compongono le inquadrature dell’opera. Così facendo, non cerchiamo il “reale”, ma la rappresentatività del reale e l’occasione per raccogliere i racconti, le storie, le riflessioni su noi umani.

A ogni spettatore il compito di arricchire il film con il proprio bagaglio di esperienze, interessi, letture o visioni cinematografiche. (Massimo D’Anolfi e Martina Parenti)

Massimo D’Anolfi e Martina Parenti
Massimo D’Anolfi e Martina Parenti

Bestiari, Erbari, Lapidari è una produzione Montmorency Film con Rai Cinema Lomotion con SRF Schweizer Radio Und Fernsehen / SRG SSR con il supporto di MIC, Euimages con il contributo di PR FESR Lombardia 2021-2027 – Bando “Lombardia per il cinema” Fondo Sviluppo Italia Francia con il supporto di Berner Filmförderung, Burgergemeinde Bern in associazione con Luce Cinecittà con partecipazione con Eye Filmmuseum, Cinémathèque Suisse. Vendite internazionali Fandango Sales.

Il film sarà distribuito da Luce Cinecittà a partire da ottobre 2024.

Bestiari, Erbari, Lapidari   – opera in tre atti (I atto 73’ + II atto 73’ + III atto 62’ per un totale di 208 min.)  è prodotto da Massimo D’Anolfi e Martina Parenti, David Fonjallaz e Louis Mataré.

Massimo D’Anolfi e Martina Parenti oltre che della produzione e della regia si occupano della fotografia, delle riprese, del suono, del montaggio dei loro progetti. Le musiche originali sono di Massimo Mariani.

Il film distribuito da Luce Cinecittà a partire dal 5 ottobre 2024


CREDITI

Scritto e diretto da Massimo D’Anolfi e Martina Parenti

Fotografia e camera Massimo D’Anolfi

Suono in presa diretta Massimo D’Anolfi, Agit Utlu

Montaggio Massimo D’Anolfi e Martina Parenti

Musiche originali Massimo Mariani

Prodotto da Massimo D’Anolfi e Martina Parenti David Fonjallaz e Louis Mataré

Prodotto da Montmorency Film con Rai Cinema

e Lomotion con SRF Schweizer Radio Und Fernsehen / SRG SSR

Con il supporto di MIC Eurimages

Berner Filmförderung Burgergemeinde Bern

Con il contributo di PR FESR Lombardia 2021-2027 – Bando “Lombardia per il cinema” Fondo Sviluppo Italia Francia

In associazione con Luce Cinecittà

Con partecipazione con Eye Filmmuseum Cinémathèque Suisse

Grazie a Orto Botanico dell’Università di Padova

Durata 208’ (I atto 73 + II atto 73 + III atto 62)

Anno 2024

Vendite internazionali Fandango Sales

Distribuzione Luce Cinecittà

 


 

Bestiari è stato filmato presso Lichtspiel | Kinemathek Bern, Clinica Veterinaria Rovati Villa

Zibellini, Archivio Tembrock | Humboldt Universität Berlin,

Archivio dello Zoo di Zurigo

con Sophia Gräfe e Francesco Pitassio

Erbari è stato filmato presso Orto Botanico dell’Università di Padova, CBC Bioplanet,

TecnogardenService

con Roberto Tacchetto, Luca Cacciavillani, Marco Canella, Antonio Giraldo, Nicola Lain, Giacomo Mario, Stefano Miotto, Leopoldo Negrin, Pierluigi Palini, Pierluigi Pavelli, Abdoulaye Sangare, SimonePeraro,RiccardoPieran,PaoloRigon,FabioRossanese, Mariacristina Villani, Greta D’Apice, Silvia Moschin, Rossella Marcucci,PaolaMario

Lapidari è stato filmato presso Cementificio Buzzi, Cava Manfrinato, Archivio Centrale dello Stato,

Laboratorio delle Pietre di Inciampo di Berlino, Museo della Natura e dell’Uomo

con Marco Steiner e Michael Friedrichs-Friedlaender


 

 

Testi, video e immagini dagli Uffici Stampa Luce Cinecittà e del film. Aggiornato il 20 agosto e il 27 settembre 2024.

MARMOLADA. MADRE ROCCIA, in anteprima assoluta in concorso al 72° Trento Film Festival

Uno straordinario documentario Sky Original racconta l’apertura di una nuova via sulla parete sud della Marmolada, mostrando gli effetti dirompenti del cambiamento climatico e dell’emergenza climatica

 

Il 16 settembre in esclusiva su Sky e in streaming solo su NOW

Milano, 8 aprile 2024. Sarà presentato martedì 30 aprile 2024 in anteprima assoluta in Concorso Internazionale alla 72° edizione del Trento Film Festival, MARMOLADA. MADRE ROCCIA, suggestivo documentario Sky Original, realizzato da Coldfocus di Matteo Maggi e Cristiana Pecci.

12 settembre 2024. Arriva il suggestivo documentario Sky Original in esclusiva il 16 settembre alle 21.15 su Sky Nature e in streaming solo su NOW.

Sulle maestose vette delle Dolomiti, più precisamente sulla parete sud della Marmolada, la leggendaria Regina delle Dolomiti, inizia uno straordinario viaggio alpinistico. Con spettacolari riprese all’avanguardia tecnologica, tre audaci scalatori, coadiuvati da una giovane aspirante alpinista, si preparano a intraprendere un’impresa epica: aprire una nuova via sulla parete sud.

Alla guida della cordata c’è Matteo della Bordella, alpinista professionista noto per il suo spirito d’avventura e la sua passione per l’esplorazione. Con il suo coraggio e la sua determinazione, Matteo è un vero pioniere in cerca di nuovi traguardi. Secondo di cordata Maurizio Giordani, alpinista locale e grande conoscitore di ogni centimetro della Marmolada. In 40 anni di carriera alpinistica ha aperto oltre 50 delle 198 vie presenti sulla parete sud. Maurizio è una fonte inesauribile di conoscenze sulle sfide che questo maestoso massiccio montuoso può offrire. Chiude la cordata Massimo Faletti, guida alpina trentina che ha deciso di mettere la sua abilità al servizio di progetti sociali. Massimo è un uomo che si preoccupa profondamente dell’ambiente naturale che lo circonda e si dedica a sensibilizzare le persone sulle conseguenze del cambiamento climatico. Insieme a loro Iris Bielli, aspirante climber, che li seguirà in questa incredibile impresa sulla Marmolada.

Nel documentario trova spazio anche il racconto della famiglia Del Bon che gestisce da oltre 60 anni il Rifugio Falier, un’importante struttura alpina situata a 2074 metri di altitudine nella splendida valle di Ombretta, ai piedi della famosa “Parete d’argento” nella parte sud della Marmolada. Il rifugio è di proprietà del Club Alpino Italiano (CAI) – sezione di Venezia – e oltre a essere una meta popolare per piacevoli e tranquille escursioni, il rifugio è anche una base di partenza per alpinisti esperti che desiderano affrontare una delle oltre 200 vie presenti sulla parete sud che, nel corso degli anni, ha attirato i migliori arrampicatori del mondo, offrendo sfide emozionanti e stimolanti. In questo luogo speciale, Franca e Dante Dal Bon, ricevono generazioni di escursionisti e intrepidi scalatori dispensando preziosi consigli. Memoria storica e testimonianza diretta di chi veramente la montagna la vive ogni anno.

Questa montagna iconica ha recentemente catturato l’attenzione a seguito della tragedia del 3 luglio 2022, quando un grosso seracco si è staccato dal versante nord causando la morte di 11 persone. L’incidente ha suscitato un ulteriore dibattito sulle conseguenze del cambiamento climatico e sulla sicurezza degli scalatori in montagna. I ghiacciai sono da tempo monitorati da esperti come Alessandro Fellin, ingegnere ambientale che collabora, da anni, con la commissione glaciologica della sezione trentina del Club Alpino Italiano.

Attraverso l’obiettivo della telecamera, saranno testimoniate le sfide e i pericoli che gli alpinisti affrontano mentre cercano di superare i loro limiti. Insieme a loro, saranno mostrati i segreti nascosti di questa montagna imponente e imparando a rispettarla, sarà possibile comprendere la sua importanza nell’ecosistema.

MARMOLADA. MADRE ROCCIA è una produzione Sky realizzata da Coldfocus. Il documentario Sky Original sarà in autunno in esclusiva su Sky e in streaming solo su NOW.

Testo, video e immagini dall’Ufficio Stampa Sky. Aggiornato il 12 settembre 2024

LA QUERCIA E I SUOI ABITANTI

di Laurent Charbonnier e Michel Seydoux

(Francia, 2022 – 80’)

La quercia e i suoi abitanti
il poster del film

DAL 25 GENNAIO 2024 AL CINEMA

Al link le sale che programmano il film https://iwonderpictures.it/laquerciaeisuoiabitanti/

 

La quercia e i suoi abitanti – Opzioni per lo streaming

 

La natura che si esprime in tutto il suo splendore in un appassionante racconto per tutta la famiglia. A partire dal 25 gennaio arriva nelle sale italiane per I Wonder Pictures e Unipol Biografilm Collection LA QUERCIA E I SUOI ABITANTI, diretto dal maestro dei documentari naturalistici Laurent Charbonnier e dal celebre produttore Michel Seydoux, qui al suo esordio alla regia di un lungometraggio.

Candidato come Miglior Documentario ai César 2023, LA QUERCIA E I SUOI ABITANTI ritrae la magnificenza della natura e descrive la magia della vita che nasce e si sviluppa intorno a una quercia centenaria. Tra gli alberi più alti e maestosi dell’emisfero settentrionale, la quercia è da tempo simbolo di forza e longevità, e per molti è anche sinonimo di speranza nella vita per le generazioni future.

Senza parole, ma con uno straordinario uso dei suoni della natura, il film è il frutto di mesi e mesi di pazienti riprese nella verdeggiante regione francese della Sologne, alla scoperta di ogni singolo elemento dell’ecosistema nato intorno alla quercia: dagli uccelli, gli scoiattoli e gli insetti tra i suoi rami, ai topolini che vivono tra sue radici e ai funghi sottoterra, fino ai cervi, alle nutrie e ai cinghiali che trovano riparo all’ombra delle sue fronde. Un meraviglioso piccolo mondo, vibrante e ronzante, che lega il suo destino al maestoso albero che accoglie, nutre e protegge – dalle radici alla cima – i suoi piccoli abitanti.

LA QUERCIA E I SUOI ABITANTI di Laurent Charbonnier e Michel Seydoux sarà nei cinema italiani dal 25 gennaio 2024 distribuito da I Wonder Pictures in collaborazione con Unipol Biografilm Collection.

SINOSSI: C’era una volta e c’è tuttora… una grande quercia, vecchia ben 210 anni, diventata pilastro e punto di riferimento per un intero microuniverso di piccoli abitanti. Qui, lo scoiattolo raccoglie le sue provviste, le formiche edificano i loro regni e il topo selvatico trova riparo dal famelico rapace. Loro e molti altri sono i teneri protagonisti di una vibrante avventura per tutta la famiglia, una emozionante ode alla vita in cui la natura racconta se stessa: la propria bellezza, le proprie sfide e le splendide giornate di sole che sempre seguono i più violenti acquazzoni.

Età consigliata: a partire dai 6 anni

NOTA DI PRODUZIONE

di BARTHELEMY FOUGEA

Oggi non osserviamo più gli esseri viventi senza un fine ambientale, senza una consapevolezza ambigua della loro fragilità e della loro incredibile capacità di adattamento. Di fatto, neanche la loro rappresentazione cinematografica lo fa. Allo stesso tempo, negli ultimi anni la nostra visione della natura si è allargata fino a comprendere un nuovo universo, quello del mondo vegetale e, più in particolare, quello degli alberi. Come una nuova frontiera, un nuovo paradigma del mondo non umano, siamo diventati consapevoli dell’immensa ricchezza dell’universo di questa grande pianta. Da questa consapevolezza sono nati film documentari sulle piante. Tuttavia, fino a ora, nessuno di essi aveva guardato l’albero attraverso gli occhi dei suoi abitanti. È proprio questo che rende il progetto di LA QUERCIA così singolare e così adatto a una narrazione cinematografica. Possiamo sentire dall’interno le tensioni, le gioie e le relazioni che la Quercia contribuisce a sviluppare.

Come produttore di molti film sulla natura, vedo in questo film un’opportunità senza precedenti per immergere gli spettatori nel mondo sensoriale e poetico della regina degli alberi, per far scoprire con la poesia la biodiversità che genera e ospita. Animali grandi e piccoli, insetti, uccelli e mammiferi sono i protagonisti attraverso cui si comprende quanto sia essenziale questo albero che li nutre. È come se guardassimo la quercia in veste di edificio e raccontassimo la vita e le vicissitudini dei suoi inquilini. Pochi film in live action hanno tentato questa sfida di immergersi completamente nel cuore di un albero, senza commenti in voice over.

LE SCELTE DI PRODUZIONE

Questa scelta artistica di esplorazione guidata dai soli sensi richiede un lavoro estremamente meticoloso. Dal 2017 è stato attuato un grande lavoro di sviluppo per combinare rigore scientifico e imperativi narrativi con gli scienziati del Museo nazionale di storia naturale. Consigliati per tutto il processo da specialisti di fauna, flora e biodiversità, Michel Fessler, Michel Seydoux e Laurent Charbonnier hanno lavorato per coniugare una regia e una produzione di finzione a una storia naturalistica. La complessità di questa produzione ha richiesto il taglio di ogni sequenza e la realizzazione di uno storyboard completo del film. Le riprese vicino all’albero e tutte le diverse fasi della ricerca sono durate un anno e mezzo, in modo da poter coprire tutti i cicli delle stagioni. L’associazione delle esperienze complementari di Camera One, Winds e Gaumont ha permesso di riunire le competenze della produzione cinematografica, del documentario naturalistico e della distribuzione internazionale. Infine, guidati dal desiderio di sensibilizzazione alla salvaguardia del nostro patrimonio naturale, abbiamo dato il nostro contributo a questa sfida secolare stabilendo uno statuto etico, al fine di produrre questo film con un approccio eco-sostenibile e di creare un kit educativo di un progetto d’impatto in modo che i nostri figli possano agire.

LE SFIDE ECONOMICHE E INDUSTRIALI DEL PROGETTO

Le sfide artistiche ed economiche di questo progetto sono molto importanti per i tre partner. L’ambizione di produrre un lungometraggio sugli esseri viventi che combini forti intenzioni estetiche e tecnologiche e che sia destinato a un pubblico di massa è la sfida che stiamo cercando di raccogliere con La Quercia.

NOTE DI REGIA

“PER MOLTI LA QUERCIA È SINONIMO DI SPERANZA NELLA VITA PER LE GENERAZIONI FUTURE”

UNA STORIA

“Considerata la regina degli alberi, la quercia simboleggia la potenza e la longevità: è l’albero più grande e maestoso delle nostre foreste dell’emisfero settentrionale. Per molti è sinonimo di speranza nella vita per le generazioni future. Una quercia centenaria e il suo ecosistema sono al centro dell’azione di questo film. Più che un essere vivente vegetale, è un habitat. Qui vivono e collaborano molte specie animali, vegetali, minerali e miceli. “La Quercia” è il luogo in cui la storia di vari personaggi si svolge attraverso le stagioni. In questa monade vegetale, hanno tutti il proprio ruolo. Ognuno ha il proprio spazio all’interno dell’albero: in alto, la ghiandaia, una vera custode, avverte tutti dei pericoli, ai piani bassi, lo scoiattolo è il capo indiscusso dell’albero e nel sottosuolo, i topini hanno rischiato di vedere la loro tana sommersa dalla grandinata di una violenta tempesta estiva. Devono ritrovare tutti i membri della loro famiglia prima di fare le provviste di ghiande per l’inverno. I balanini della quercia, minuscoli curculionidi, sono stati meno fortunati davanti a queste intemperie. Per la loro grandezza, hanno vissuto il più terribile tsunami che l’umanità abbia mai conosciuto. Altri pericoli minacciano gli abitanti della quercia, in una suspense vertiginosa degna delle storie di Hitchcock. Le risorse vitali dell’albero attirano ogni tipo di avidità. Lo spettatore diventa testimone delle straordinarie storie che si svolgono dentro e intorno alla quercia. Unitamente, la riproduzione deve avere luogo per perpetuare le specie e la biodiversità di questo ecosistema. Risuonerà la sinfonia delle nascite, ma non senza difficoltà. La quercia offre la vita ai suoi simili, ma dipende da loro perché la sua produzione di ghiande sia prospera. La nascita di un nuovo albero è il risultato di un equilibrio fragile. La vita di una “ghianda particolare” con una “macchia rossa” è proposta come una mise en abîme del ciclo della quercia. Questa ghianda macchiata, una volta caduta dall’albero, marcirà, sarà mangiata dai cinghiali o dispersa dalle ghiandaie? O forse sarà lo scoiattolo a occuparsene… Le storie della “Quercia” illustrano uno spettacolo di selvaggia bellezza, come una lettura tutta nuova dei segreti della nostra biodiversità, da far scoprire, conoscere e diffondere, vista la sua vicinanza e fragilità.

UNA STORIA DI INCONTRI

Cosa fanno un autore-regista naturalista appassionato e un produttore cinematografico esperto quando si incontrano? Beh, si raccontano storie! È proprio l’incontro di destini paralleli, con il desiderio di condividere la propria passione col maggior numero di persone possibile, che ha permesso la realizzazione di questo film oggi. Abbiamo entrambi una sensibilità particolare per la natura. Oltre al desiderio estetico che guida questo progetto, a unirci è essenzialmente il desiderio etico di sensibilizzare l’opinione pubblica sulla necessità di salvaguardare il nostro patrimonio naturale. Il mondo sensoriale e poetico della regina degli alberi è un vettore ideale e molto vicino a noi per raccontare storie toccanti, vive e comprensibili, come tutte le grandi storie del cinema. Gli alberi, e in particolare la quercia, hanno la capacità di definire, comunicare e persino di esercitare un’influenza in quanto simbolo. E ci sono voluti circa dieci anni per sviluppare l’idea di realizzare un progetto di questa portata. Grazie anche alla partecipazione di Michel Fessler alla scrittura della

sceneggiatura e di Vincent Copéret all’elaborazione dello storyboard siamo riusciti a costruire un film ambizioso sulla Natura.

GLI ASPETTI NARRATIVI

L’idea è quella di prendere una storia documentaria e raccontarla con la competenza narrativa e tecnica dei lungometraggi di finzione. Si potrebbe definire “narrazione naturalista cinematografica”. Ma qualsiasi nome o genere si decida di usare per classificare questo film, l’intenzione primaria è quella di mostrare agli spettatori qualcosa che non hanno mai visto prima. L’immensa ricchezza dell’universo di questa grande pianta ci permette di raccontare storie che toccheranno i più piccoli e i più grandi. Qualunque sia l’origine o la consapevolezza ecologica, l’obiettivo è quello di lasciarsi sorprendere dall’azione, l’immagine e la storia di questa quercia. Le paure, le gioie e le relazioni inter- e intraspecifiche che si intrecciano nel mondo vegetale di questa quercia vengono trasmesse al pubblico con il desiderio di immergersi nello sguardo dei nostri protagonisti. Entriamo nei panni del topolino che rischia di essere schiacciato dalle zampe del cinghiale. Facciamo acrobazie come la ghiandaia. Quasi ci bagniamo con la pioggia della tempesta… Capire la quercia attraverso le traiettorie e le sfide dei suoi abitanti, come una “finestra sul cortile” naturalista, richiede di prendere in prestito i codici moderni della regia del cinema di finzione. Oltre ai reperti delle riprese naturaliste alla base della sceneggiatura, abbiamo utilizzato le più recenti tecnologie audiovisive (telecamere virtuali a 360 gradi, macchinari, effetti speciali, ecc.) Abbiamo anche innovato creando studi macro- videografici all’avanguardia e modificato attrezzature tecniche standard per andare alla scoperta del mondo microscopico e immergerci nel mondo degli esseri viventi.

UNA PROPENSIONE SENSORIALE

Come avrete capito, combinando le tecniche naturalistiche, le competenze del cinema di finzione e le nuove tecnologie, abbiamo scelto di propendere per l’innovazione e l’estetica contemporanea. Pertanto, il suono non ha nulla da invidiare alle innovazioni visive, perché vogliamo che lo spettatore sia coinvolto in una sinfonia musicale dall’inizio alla fine del film. In effetti, non ci sono commenti vocali. Facciamo sentire solo i rumori, le grida e i suoni distintivi dei nostri protagonisti, orchestrati in una composizione musicale originale di Cyrille Aufort. Questo gioca un ruolo fondamentale nell’immersione completa e sensoriale dello spettatore nel cuore della quercia e dei suoi abitanti.

 

ELENCO TECNICO

REGISTI Laurent CHARBONNIER

Michel SEYDOUX

SCENEGGIATORI Michel FESSLER

Michel SEYDOUX

Basato su un’idea di Laurent CHARBONNIER STORYBOARD Vincent COPERET FOTOGRAFIA Mathieu GIOMBINI

RIPRESE SELVAGGE Laurent CHARBONNIER

RIPRESE MACRO Samuel GUITON

SUONO Martine TODISCO Samy BARDET

Philippe PENOT Marc DOISNE

MONTAGGIO Sylvie LAGER SCENOGRAFIE David FAIVRE ASSISTENTE REGISTA Julien LE ROUX

CONSULENTE TECNICO Guillaume POYET

DIRETTORE DI PRODUZIONE Philippe BAISADOULI COMPOSITORE DELLE MUSICHE ORIGINALI Cyrille AUFORT CANZONE ORIGINALE “ET TU RESTES” Tim DUP

PRODUTTORI Barthélémy FOUGEA Michel SEYDOUX

CO-PRODUZIONE CAMERA ONE WINDS

GAUMONT

IN COLLABORAZIONE CON FONDATION DIDIER ET MARTINE PRIMAT JMC FAMILY OFFICE

FONDATION FAMILLE LEMARCHAND,

con il sostegno di MERCATOR

CON LA PARTECIPAZIONE del MUSEO NAZIONALE DI STORIA NATURALE dell’OFFICE NATIONAL DES FORÊTS

e di UNESCO

CON IL SOSTEGNO del DIPARTIMENTO DI LOIR ET CHER di CRÉDIT MUTUEL

del GROUPE CHRISTIAN MAHOUT

e della MAÏF

DISTRIBUZIONE FRANCIA E INTERNAZIONALE GAUMONT

 

Testo, video e immagini dall’Ufficio Stampa Echo Group. Aggiornato il 28 dicembre 2023 e il 25 gennaio 2024.

IL CERCHIO, di Sophie Chiarello, documentario finalista ai David di Donatello che cattura il punto di vista dei bambini sul mondo

 

IN ESCLUSIVA SU SKY DOCUMENTARIES L’11 MAGGIO 2023 ALLE 21.15

IN STREAMING SOLO SU NOW E DISPONIBILE ANCHE ON DEMAND

Il Cerchio documentario Sophie Chiarello

Chi sono i bambini di oggi, cosa pensano, e come vedono il mondo adulto? Per trovare le risposte a queste domande, Sophie Chiarello è entrata con la telecamera in una classe appena formata di prima elementare. Con una cadenza regolare, per l’intero ciclo di cinque anni, ha partecipato in classe ai cerchi organizzati dalla maestra.

Questo è Il Cerchio, candidato come miglior documentario (Premio Cecilia Mangini) ai David di Donatello, in esclusiva su Sky Documentaries l’11 maggio alle 21.15, in streaming solo su NOW e disponibile on demand.

Il Cerchio è un vero e proprio esperimento sociale, dove per cinque anni la regista ha seguito con la sua cinepresa gli alunni di una classe elementare, catturando così il loro punto di vista speciale sul mondo. Che cos’è l’amore? Chi sono i migranti? Quali sono le differenze tra maschi e femmine? Che cosa vuol dire diventare adulti? Ma soprattutto, chi è Babbo Natale? Queste sono solo alcune delle domande universali su cui i bambini ridono, discutono e si confrontano dalla prima alla quinta elementare, formando di volta in volta un cerchio dove insieme si relazionano, si ascoltano e scoprono qualcosa di nuovo, anche su loro stessi. In poche parole: crescono.

Il Cerchio non è un documentario sui bambini, ma con i bambini, un documentario che parla di loro ma anche degli adulti. Un ritratto del mondo di oggi in cui si specchia quello di domani.

 

IL CERCHIO di Sophie Chiarello è una produzione Indigo Film con Rai Cinema, in collaborazione con Sky Documentaries. In esclusiva su Sky Documentaries l’11 maggio 2023 alle 21.15, in streaming solo su NOW e disponibile on demand.

Testo, video e immagini dall’Ufficio Stampa Sky.