LA QUERCIA E I SUOI ABITANTI
di Laurent Charbonnier e Michel Seydoux
(Francia, 2022 – 80’)
DAL 25 GENNAIO 2024 AL CINEMA
Al link le sale che programmano il film https://iwonderpictures.it/laquerciaeisuoiabitanti/
La quercia e i suoi abitanti – Opzioni per lo streaming
La natura che si esprime in tutto il suo splendore in un appassionante racconto per tutta la famiglia. A partire dal 25 gennaio arriva nelle sale italiane per I Wonder Pictures e Unipol Biografilm Collection LA QUERCIA E I SUOI ABITANTI, diretto dal maestro dei documentari naturalistici Laurent Charbonnier e dal celebre produttore Michel Seydoux, qui al suo esordio alla regia di un lungometraggio.
Candidato come Miglior Documentario ai César 2023, LA QUERCIA E I SUOI ABITANTI ritrae la magnificenza della natura e descrive la magia della vita che nasce e si sviluppa intorno a una quercia centenaria. Tra gli alberi più alti e maestosi dell’emisfero settentrionale, la quercia è da tempo simbolo di forza e longevità, e per molti è anche sinonimo di speranza nella vita per le generazioni future.
Senza parole, ma con uno straordinario uso dei suoni della natura, il film è il frutto di mesi e mesi di pazienti riprese nella verdeggiante regione francese della Sologne, alla scoperta di ogni singolo elemento dell’ecosistema nato intorno alla quercia: dagli uccelli, gli scoiattoli e gli insetti tra i suoi rami, ai topolini che vivono tra sue radici e ai funghi sottoterra, fino ai cervi, alle nutrie e ai cinghiali che trovano riparo all’ombra delle sue fronde. Un meraviglioso piccolo mondo, vibrante e ronzante, che lega il suo destino al maestoso albero che accoglie, nutre e protegge – dalle radici alla cima – i suoi piccoli abitanti.
LA QUERCIA E I SUOI ABITANTI di Laurent Charbonnier e Michel Seydoux sarà nei cinema italiani dal 25 gennaio 2024 distribuito da I Wonder Pictures in collaborazione con Unipol Biografilm Collection.
SINOSSI: C’era una volta e c’è tuttora… una grande quercia, vecchia ben 210 anni, diventata pilastro e punto di riferimento per un intero microuniverso di piccoli abitanti. Qui, lo scoiattolo raccoglie le sue provviste, le formiche edificano i loro regni e il topo selvatico trova riparo dal famelico rapace. Loro e molti altri sono i teneri protagonisti di una vibrante avventura per tutta la famiglia, una emozionante ode alla vita in cui la natura racconta se stessa: la propria bellezza, le proprie sfide e le splendide giornate di sole che sempre seguono i più violenti acquazzoni.
Età consigliata: a partire dai 6 anni
NOTA DI PRODUZIONE
di BARTHELEMY FOUGEA
Oggi non osserviamo più gli esseri viventi senza un fine ambientale, senza una consapevolezza ambigua della loro fragilità e della loro incredibile capacità di adattamento. Di fatto, neanche la loro rappresentazione cinematografica lo fa. Allo stesso tempo, negli ultimi anni la nostra visione della natura si è allargata fino a comprendere un nuovo universo, quello del mondo vegetale e, più in particolare, quello degli alberi. Come una nuova frontiera, un nuovo paradigma del mondo non umano, siamo diventati consapevoli dell’immensa ricchezza dell’universo di questa grande pianta. Da questa consapevolezza sono nati film documentari sulle piante. Tuttavia, fino a ora, nessuno di essi aveva guardato l’albero attraverso gli occhi dei suoi abitanti. È proprio questo che rende il progetto di LA QUERCIA così singolare e così adatto a una narrazione cinematografica. Possiamo sentire dall’interno le tensioni, le gioie e le relazioni che la Quercia contribuisce a sviluppare.
Come produttore di molti film sulla natura, vedo in questo film un’opportunità senza precedenti per immergere gli spettatori nel mondo sensoriale e poetico della regina degli alberi, per far scoprire con la poesia la biodiversità che genera e ospita. Animali grandi e piccoli, insetti, uccelli e mammiferi sono i protagonisti attraverso cui si comprende quanto sia essenziale questo albero che li nutre. È come se guardassimo la quercia in veste di edificio e raccontassimo la vita e le vicissitudini dei suoi inquilini. Pochi film in live action hanno tentato questa sfida di immergersi completamente nel cuore di un albero, senza commenti in voice over.
LE SCELTE DI PRODUZIONE
Questa scelta artistica di esplorazione guidata dai soli sensi richiede un lavoro estremamente meticoloso. Dal 2017 è stato attuato un grande lavoro di sviluppo per combinare rigore scientifico e imperativi narrativi con gli scienziati del Museo nazionale di storia naturale. Consigliati per tutto il processo da specialisti di fauna, flora e biodiversità, Michel Fessler, Michel Seydoux e Laurent Charbonnier hanno lavorato per coniugare una regia e una produzione di finzione a una storia naturalistica. La complessità di questa produzione ha richiesto il taglio di ogni sequenza e la realizzazione di uno storyboard completo del film. Le riprese vicino all’albero e tutte le diverse fasi della ricerca sono durate un anno e mezzo, in modo da poter coprire tutti i cicli delle stagioni. L’associazione delle esperienze complementari di Camera One, Winds e Gaumont ha permesso di riunire le competenze della produzione cinematografica, del documentario naturalistico e della distribuzione internazionale. Infine, guidati dal desiderio di sensibilizzazione alla salvaguardia del nostro patrimonio naturale, abbiamo dato il nostro contributo a questa sfida secolare stabilendo uno statuto etico, al fine di produrre questo film con un approccio eco-sostenibile e di creare un kit educativo di un progetto d’impatto in modo che i nostri figli possano agire.
LE SFIDE ECONOMICHE E INDUSTRIALI DEL PROGETTO
Le sfide artistiche ed economiche di questo progetto sono molto importanti per i tre partner. L’ambizione di produrre un lungometraggio sugli esseri viventi che combini forti intenzioni estetiche e tecnologiche e che sia destinato a un pubblico di massa è la sfida che stiamo cercando di raccogliere con La Quercia.
NOTE DI REGIA
“PER MOLTI LA QUERCIA È SINONIMO DI SPERANZA NELLA VITA PER LE GENERAZIONI FUTURE”
UNA STORIA
“Considerata la regina degli alberi, la quercia simboleggia la potenza e la longevità: è l’albero più grande e maestoso delle nostre foreste dell’emisfero settentrionale. Per molti è sinonimo di speranza nella vita per le generazioni future. Una quercia centenaria e il suo ecosistema sono al centro dell’azione di questo film. Più che un essere vivente vegetale, è un habitat. Qui vivono e collaborano molte specie animali, vegetali, minerali e miceli. “La Quercia” è il luogo in cui la storia di vari personaggi si svolge attraverso le stagioni. In questa monade vegetale, hanno tutti il proprio ruolo. Ognuno ha il proprio spazio all’interno dell’albero: in alto, la ghiandaia, una vera custode, avverte tutti dei pericoli, ai piani bassi, lo scoiattolo è il capo indiscusso dell’albero e nel sottosuolo, i topini hanno rischiato di vedere la loro tana sommersa dalla grandinata di una violenta tempesta estiva. Devono ritrovare tutti i membri della loro famiglia prima di fare le provviste di ghiande per l’inverno. I balanini della quercia, minuscoli curculionidi, sono stati meno fortunati davanti a queste intemperie. Per la loro grandezza, hanno vissuto il più terribile tsunami che l’umanità abbia mai conosciuto. Altri pericoli minacciano gli abitanti della quercia, in una suspense vertiginosa degna delle storie di Hitchcock. Le risorse vitali dell’albero attirano ogni tipo di avidità. Lo spettatore diventa testimone delle straordinarie storie che si svolgono dentro e intorno alla quercia. Unitamente, la riproduzione deve avere luogo per perpetuare le specie e la biodiversità di questo ecosistema. Risuonerà la sinfonia delle nascite, ma non senza difficoltà. La quercia offre la vita ai suoi simili, ma dipende da loro perché la sua produzione di ghiande sia prospera. La nascita di un nuovo albero è il risultato di un equilibrio fragile. La vita di una “ghianda particolare” con una “macchia rossa” è proposta come una mise en abîme del ciclo della quercia. Questa ghianda macchiata, una volta caduta dall’albero, marcirà, sarà mangiata dai cinghiali o dispersa dalle ghiandaie? O forse sarà lo scoiattolo a occuparsene… Le storie della “Quercia” illustrano uno spettacolo di selvaggia bellezza, come una lettura tutta nuova dei segreti della nostra biodiversità, da far scoprire, conoscere e diffondere, vista la sua vicinanza e fragilità.
UNA STORIA DI INCONTRI
Cosa fanno un autore-regista naturalista appassionato e un produttore cinematografico esperto quando si incontrano? Beh, si raccontano storie! È proprio l’incontro di destini paralleli, con il desiderio di condividere la propria passione col maggior numero di persone possibile, che ha permesso la realizzazione di questo film oggi. Abbiamo entrambi una sensibilità particolare per la natura. Oltre al desiderio estetico che guida questo progetto, a unirci è essenzialmente il desiderio etico di sensibilizzare l’opinione pubblica sulla necessità di salvaguardare il nostro patrimonio naturale. Il mondo sensoriale e poetico della regina degli alberi è un vettore ideale e molto vicino a noi per raccontare storie toccanti, vive e comprensibili, come tutte le grandi storie del cinema. Gli alberi, e in particolare la quercia, hanno la capacità di definire, comunicare e persino di esercitare un’influenza in quanto simbolo. E ci sono voluti circa dieci anni per sviluppare l’idea di realizzare un progetto di questa portata. Grazie anche alla partecipazione di Michel Fessler alla scrittura della
sceneggiatura e di Vincent Copéret all’elaborazione dello storyboard siamo riusciti a costruire un film ambizioso sulla Natura.
GLI ASPETTI NARRATIVI
L’idea è quella di prendere una storia documentaria e raccontarla con la competenza narrativa e tecnica dei lungometraggi di finzione. Si potrebbe definire “narrazione naturalista cinematografica”. Ma qualsiasi nome o genere si decida di usare per classificare questo film, l’intenzione primaria è quella di mostrare agli spettatori qualcosa che non hanno mai visto prima. L’immensa ricchezza dell’universo di questa grande pianta ci permette di raccontare storie che toccheranno i più piccoli e i più grandi. Qualunque sia l’origine o la consapevolezza ecologica, l’obiettivo è quello di lasciarsi sorprendere dall’azione, l’immagine e la storia di questa quercia. Le paure, le gioie e le relazioni inter- e intraspecifiche che si intrecciano nel mondo vegetale di questa quercia vengono trasmesse al pubblico con il desiderio di immergersi nello sguardo dei nostri protagonisti. Entriamo nei panni del topolino che rischia di essere schiacciato dalle zampe del cinghiale. Facciamo acrobazie come la ghiandaia. Quasi ci bagniamo con la pioggia della tempesta… Capire la quercia attraverso le traiettorie e le sfide dei suoi abitanti, come una “finestra sul cortile” naturalista, richiede di prendere in prestito i codici moderni della regia del cinema di finzione. Oltre ai reperti delle riprese naturaliste alla base della sceneggiatura, abbiamo utilizzato le più recenti tecnologie audiovisive (telecamere virtuali a 360 gradi, macchinari, effetti speciali, ecc.) Abbiamo anche innovato creando studi macro- videografici all’avanguardia e modificato attrezzature tecniche standard per andare alla scoperta del mondo microscopico e immergerci nel mondo degli esseri viventi.
UNA PROPENSIONE SENSORIALE
Come avrete capito, combinando le tecniche naturalistiche, le competenze del cinema di finzione e le nuove tecnologie, abbiamo scelto di propendere per l’innovazione e l’estetica contemporanea. Pertanto, il suono non ha nulla da invidiare alle innovazioni visive, perché vogliamo che lo spettatore sia coinvolto in una sinfonia musicale dall’inizio alla fine del film. In effetti, non ci sono commenti vocali. Facciamo sentire solo i rumori, le grida e i suoni distintivi dei nostri protagonisti, orchestrati in una composizione musicale originale di Cyrille Aufort. Questo gioca un ruolo fondamentale nell’immersione completa e sensoriale dello spettatore nel cuore della quercia e dei suoi abitanti.
ELENCO TECNICO
REGISTI Laurent CHARBONNIER
Michel SEYDOUX
SCENEGGIATORI Michel FESSLER
Michel SEYDOUX
Basato su un’idea di Laurent CHARBONNIER STORYBOARD Vincent COPERET FOTOGRAFIA Mathieu GIOMBINI
RIPRESE SELVAGGE Laurent CHARBONNIER
RIPRESE MACRO Samuel GUITON
SUONO Martine TODISCO Samy BARDET
Philippe PENOT Marc DOISNE
MONTAGGIO Sylvie LAGER SCENOGRAFIE David FAIVRE ASSISTENTE REGISTA Julien LE ROUX
CONSULENTE TECNICO Guillaume POYET
DIRETTORE DI PRODUZIONE Philippe BAISADOULI COMPOSITORE DELLE MUSICHE ORIGINALI Cyrille AUFORT CANZONE ORIGINALE “ET TU RESTES” Tim DUP
PRODUTTORI Barthélémy FOUGEA Michel SEYDOUX
CO-PRODUZIONE CAMERA ONE WINDS
GAUMONT
IN COLLABORAZIONE CON FONDATION DIDIER ET MARTINE PRIMAT JMC FAMILY OFFICE
FONDATION FAMILLE LEMARCHAND,
con il sostegno di MERCATOR
CON LA PARTECIPAZIONE del MUSEO NAZIONALE DI STORIA NATURALE dell’OFFICE NATIONAL DES FORÊTS
e di UNESCO
CON IL SOSTEGNO del DIPARTIMENTO DI LOIR ET CHER di CRÉDIT MUTUEL
del GROUPE CHRISTIAN MAHOUT
e della MAÏF
DISTRIBUZIONE FRANCIA E INTERNAZIONALE GAUMONT
Testo, video e immagini dall’Ufficio Stampa Echo Group. Aggiornato il 28 dicembre 2023 e il 25 gennaio 2024.