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Accademia di Medicina di Torino

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Il Museo di Anatomia Umana “Luigi Rolando” dell’Università di Torino

Chi visita il Museo di Anatomia Umana ha la possibilità di immergersi in un eccezionale esempio di museo scientifico ottocentesco, rimasto praticamente inalterato. Il Museo contiene infatti preparati anatomici artificiali e naturali, esposti in vetrine affollate. Le collezioni sono rese fruibili ai visitatori tramite postazioni video, codici QR e la guida cartacea disponibile al bookshop.

Museo di Anatomia Umana Luigi Rolando
La prima sala del Museo di Anatomia Umana Luigi Rolando. Credits: Museo di Anatomia Umana, Università degli Studi di Torino

Una lunga storia

Il Museo di Anatomia Umana è uno dei più antichi appartenenti all’Università di Torino. Le sue origini risalgono infatti al 1739, quando il professore di anatomia Giovan Battista Bianchi sviluppa il Progetto per il Museo della Regia Università. Nelle sale espositive sono conservati alcuni preparati appartenenti a queste prime raccolte, ma la maggioranza dei materiali risale al secolo successivo. A cavallo tra Sette e Ottocento il Museo gode dell’attività di Direttori autorevoli, come Luigi Rolando, studioso del sistema nervoso, con la spiccata capacità di coniugare dati di natura morfologica, funzionale ed embriologica e fondatore della scuola neuroanatomica torinese. Gli succede Lorenzo Restellini, patriota convinto, medaglia al valore militare, che combatte in diverse battaglie risorgimentali come volontario nel servizio sanitario militare. Infine Carlo Giacomini, che sviluppa la scuola anatomica torinese in vari campi (neuroanatomia, anatomia topografica, embriologia, antropologia, primatologia) e mette a punto procedimenti tecnici originali per l’allestimento di preparati anatomici macro e microscopici, in parte conservati nel museo. Partecipa anche ad attività sanitarie durante eventi bellici, nel quadro della nascente Croce Rossa Internazionale. Questi scienziati contribuirono all’ampliamento delle collezioni anatomiche, pensate con scopo didattico: servivano infatti agli studenti e ai ricercatori di medicina nell’ambito dei propri studi.

Nel 1898 il Museo viene spostato nel Palazzo degli Istituti Anatomici, nato nell’ambito della Città della Scienza, voluta dai professori universitari e dalla Città di Torino per dare uno spazio funzionale e di prestigio alle discipline scientifiche. Qui le collezioni trovano la loro collocazione definitiva, che permane fino ad oggi.

Varcando la soglia del Museo si ha la sensazione di entrare in una “cattedrale della scienza” con un impianto architettonico che si sviluppa in una serie di colonne di granito che sostengono le volte a crociera e suddividono lo spazio in tre navate. Sulle pareti, in apposite lunette, sono collocati i ritratti di personaggi illustri del mondo accademico e naturalistico, come Andrea Vesalio, Marcello Malpighi, Giulio Bizzozero e lo stesso Luigi Rolando, l’unico posizionato nella sala dedicata allo studio del cervello.

Le collezioni esposte

Il Museo di Anatomia Umana espone preparati anatomici artificiali (prevalentemente modelli in cera), naturali (conservati a secco o in liquido) e collezioni frenologiche e primatologiche.

Lo scorticato, realizzato da Ercole Lelli, rappresenta un esempio di ceroplastica settecentesca. Credits: Museo di Anatomia Umana, Università degli Studi di Torino

Le cere del Museo, recentemente restaurate, rappresentano una delle più ricche collezioni esistenti. La raccolta comprende oltre 200 opere di ceroplastica, alcune delle quali risalenti alla seconda metà del Settecento. Altri preparati artificiali sono la “donna solo nel ventre aperta”, in gesso, che rappresenta uno dei pezzi più antichi esposti all’interno del Museo, già menzionata nel primo catalogo, datato 1739. Degno di nota è anche L’uomo di Auzoux, un modello anatomico di scorticato, realizzato in cartapesta dal medico e anatomista francese Louis-Jérome Auzoux, scomponibile in 129 pezzi ed appartenente alla prima serie entrata in commercio (1830).

L’uomo di Auzoux, uno dei pezzi più pregiati esposti in museo, è un esempio di preparati anatomici artificiali. Credits: Museo di Anatomia Umana, Università degli Studi di Torino

I preparati anatomici a secco e in liquido risalgono prevalentemente alla seconda metà dell’Ottocento, quando nuove tecniche di preparazione favoriscono l’allestimento di preparati di anatomia “naturale”. In molte vetrine si osservano preparati che sembrano ripetitivi, mentre osservando più attentamente si notano piccole differenze anatomiche, oggetto di interesse per lo studio della variabilità individuale.

La prima vetrina della sala principale mostra una serie di scheletri di feti umani a diverso stadio di ossificazione, dal terzo mese di gravidanza alla nascita; poco più avanti due vetrine conservano lo scheletro di una persona affetta da gigantismo acromegalico contrapposto a uno di nano armonico.

Nella seconda sala si apprezza una numerosa collezione di cervelli, preparati secco secondo il metodo di conservazione messo a punto da Carlo Giacomini. In questa sala, dedicata allo studio del cervello, è esposta anche una parte della collezione craniologica, composta da più di 1000 crani, preparati prevalentemente durante la seconda metà dell’Ottocento. Si tratta di una delle collezioni più importanti per il numero di individui di età e sesso noti.

Infine, la collezione frenologica, donata al Museo dall’Accademia di Medicina nel 1913, è composta da diverse teste in gesso, tra cui anche quella di Gall, fondatore della disciplina, oltre a calchi in gesso di crani e teste di personaggi divenuti famosi nel bene e nel male (come Cavour, Napoleone, Raffaello Sanzio…). La frenologia era una disciplina in voga nella prima metà dell’Ottocento, soprattutto in ambito artistico, che riteneva di poter individuare all’interno di precise aree del cervello la localizzazione di attitudini varie, qualità morali e facoltà individuali. Esaminando esternamente il cranio di un individuo si credeva di poter individuare le “bozze” della benevolenza, dell’affettività, della combattività, ecc.

Le collezioni “nascoste” 

Tra le collezioni conservate nel deposito del Museo vi è quella di strumenti medico-chirurgici militari oltre a quella di calchi di reperti paleoantropologici.

La pinza “cavapalle” appartiene alla collezione di strumenti medico chirurgici Ottocenteschi e serviva ad estrarre i proiettili o altri corpi estranei dai soldati feriti sul campo. Credits: Museo di Anatomia Umana, Università degli Studi di Torino

Gli strumenti medico-chirurgici, oltre 200, sono stati attribuiti, per caratteristiche e tipologie costruttive e grazie alla presenza in molti casi dei marchi dei costruttori, a un periodo che va dalla fine del Settecento agli ultimi decenni dell’Ottocento. Sono state utilizzate dai due anatomisti Lorenzo Restellini e Carlo Giacomini durante le campagne militari ottocentesche. Successivamente sono stati disposti, nel corso del Novecento, nella sala settoria dell’Istituto Anatomico, dove venivano utilizzati nelle normali attività di dissezione da professori e studenti. Le operazioni di riordino del patrimonio in strumentaria di interesse storico-scientifico effettuate in anni recenti hanno permesso la loro identificazione e valorizzazione.

Questo è il calco dell’incisione di un uro presente nella Grotta del Romito ed appartiene alla collezione paleontologica del Museo di Anatomia Umana. Credits: Museo di Anatomia Umana, Università degli Studi di Torino

La collezione di calchi paleontologici, invece, è stata realizzata a partire dal 1980, anno di attivazione del Laboratorio di Paleontologia Umana da parte del prof. Giacomo Giacobini presso l’allora Istituto di Anatomia Umana dell’Università di Torino. Il Laboratorio ha sviluppato attività di ricerca riunendo, grazie anche a collaborazioni internazionali, una ricca collezione di elevata qualità di calchi di reperti paleoantropologici: reperti osteologici (principalmente crani), manufatti paleolitici (litici, in osso, avorio …), opere d’arte parietale e mobiliare, e un’importante collezione di sepolture paleolitiche. La collezione di calchi di sepolture è fra le più ricche al mondo ed ha un elevato valore scientifico, in quanto rappresenta una fotografia dello scavo paleoantropologico al momento del rinvenimento, poi successivamente smantellato.

Il Museo di Anatomia Umana Luigi Rolando dell’Università di Torino fa parte del Sistema Museale di Ateneo (SMA).

Sito internet: https://www.museoanatomia.unito.it/

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Il Museo di Anatomia Umana “Luigi Rolando” si trova in:

Corso Massimo d’Azeglio, 52 – 10126 Torino
tel. +39 011 6707797 – fax +39 011 6705931
e-mail: museo.anatomia@unito.it

Si può raggiungere anche coi mezzi pubblici da Torino, con le Linee 9, 16, 18, 67 o la Metropolitana (fermata Nizza).