BESTIARI, ERBARI, LAPIDARI, documentario di Massimo D’Anolfi e Martina Parenti
Un viaggio sentimentale tra cultura, scienza e arte del nostro vecchio continente
IN TOUR NEI CINEMA DAL 5 OTTOBRE 2024
Presentato in anteprima Fuori Concorso all’81. Mostra d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia Bestiari, Erbari, Lapidari di Massimo D’Anolfi e Martina Parenti arriva nei cinema a partire dal 5 ottobre distribuito da Luce Cinecittà.
L’uscita in sala sarà accompagnata da un tour nei cinema alla presenza della coppia di documentaristi che prende il via sabato 5 ottobre a Milano (ore 16.30 – Fondazione Prada) dove torneranno anche giovedì 10 ottobre (ore 19.00 Anteo Palazzo del Cinema) e mercoledì 16 ottobre (ore 20.00 Cinema Beltrade). Dopo la prima tappa nella città meneghina si prosegue a Roma lunedì 7 ottobre (ore 20.15 – Nuovo Sacher), martedì 8 ottobre a Firenze (ore 19.00 – Cinema La Compagnia), mercoledì 9 ottobre a Pisa (ore 20.00 – Cinema Arsenale), sabato 12 ottobre a Spoleto (ore 17.00 – Sala Pegasus) e Perugia (ore 20.00 – Postmodernissimo), domenica 13 ottobre a Bologna (ore 20.00 – Cinema Modernissimo), lunedì 14 ottobre a Bergamo (ore 20.00 – Cinema Borgo), martedì 15 ottobre a Brescia (ore 20.45 – Nuovo Eden), giovedì 17 ottobre Torino (Cinema Fratelli Marx), sabato 19 ottobre a Padova (ore 20.00 – Cinema Lux), lunedì 21 ottobre a Venezia (ore 19.00 – Cinema Giorgione), martedì 22 ottobre a Reggio Emilia (ore 20.15 – Rosebud), mercoledì 23 ottobre a Parma (Cinema Astra, ore 19.00) e Modena (Cinema Truffaut, ore 20.30), sabato 26 ottobre a Aosta dove aprirà FrontDoc, Festival Internazionale del Cinema di Frontiera.
Bestiari, Erbari, Lapidari di Massimo D’Anolfi e Martina Parenti è stato selezionato Fuori Concorso all’81. Mostra d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia.
La prima volta che abbiamo visto queste immagini siamo rimasti ipnotizzati. Il bianco della neve e del cielo avvolgono tutta la scena: le due sagome nere si fronteggiano con un movimento inverso: l’uomo avanza e il pinguino indietreggia. Il fotogramma li contiene entrambi fino a quando il pinguino camminando all’indietro si allontana fino a sparire. Così abbiamo scoperto che queste immagini erano state filmate durante la spedizione al Polo Sud di Roald Amundsen nel 1910-1912 che aveva raggiunto il Polo Sud con quella che probabilmente è l’imbarcazione di legno più resistente della storia, il Fram. Questa è la prima volta che un uomo e un pinguino vengono filmati all’interno dello stesso fotogramma. Questa immagine che ha tutta la potenza del cinema delle origini è diventata l’immagine del manifesto cinematografico del nostro ultimo film, “Bestiari, Erbari, Lapidari”.
Massimo D’Anolfi, Martina Parenti
La coppia di documentaristi torna con il nuovo progetto alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia, dove aveva presentato nel 2016 “Spira Mirabilis” in Concorso Ufficiale, nel 2018 il cortometraggio “Blu” e, nel 2020, “Guerra e pace” in Concorso Orizzonti.
“Il compito dei documentari-saggio è quello di rappresentare un concetto. Anche ciò che è invisibile deve essere reso visibile. […]
Per riuscire a dare corpo al mondo invisibile dell’immaginazione, dei pensieri e delle idee,
il film-saggio può servirsi di una riserva di mezzi espressivi incomparabilmente maggiore di quella del semplice film documentario”
Hans Richter, 1939
SINOSSI
Bestiari, Erbari, Lapidari è un documentario “enciclopedia”, diviso in tre atti ognuno dei quali tratta un singolo soggetto: gli animali, le piante, le pietre. Un omaggio a quegli “sconosciuti” e per certi versi alieni mondi, fatti di animali, vegetali e minerali, che troppo spesso diamo per scontato, ma con cui dovremmo essere in costante dialogo dal momento che costituiscono la parte essenziale della nostra esistenza sul pianeta Terra. Strettamente connessi tra loro, gli atti del film disegnano uno sviluppo drammaturgico unico, attraverso tre diversi dispositivi di messa in scena. Ogni atto è infatti un omaggio a uno specifico genere del cinema documentario.
Bestiari è un found-footage su come e perché il cinema ha ossessivamente rappresentato gli animali; Erbari un documentario poetico d’osservazione all’interno dell’Orto Botanico di Padova; Lapidari, infine, un film industriale sulla trasformazione della pietra in memoria collettiva.
Un coro unico di protagonisti, attraverso multiformi voci e suoni, racconta di noi e preserva il nostro sapere.
NOTE DI REGIA
A scuola nel Medioevo tra una lezione di grammatica e una di retorica si studiavano bestiari, erbari e lapidari. Dai primi si imparava, per esempio, che le tigri s’incantano davanti alla loro immagine riflessa in uno specchio (e non mancava lo studio di animali particolari, sulla cui esistenza nessuno nutriva dubbi, come draghi e ippogrifi), dai secondi si cercavano cure, rimedi e afrodisiaci, mentre dai terzi si estraeva quanto c’era da sapere sugli influssi che le stelle hanno su ogni singola pietra preziosa e sulle loro virtù magiche.
Così, alla stregua della tradizione europea condivisa, Bestiari, Erbari, Lapidari è il luogo in cui animali, piante e pietre, convivono con le persone che di essi quotidianamente si occupano, ma è anche l’occasione per raccogliere i racconti, le storie, le riflessioni su noi umani.
A ogni spettatore il compito di arricchire il film con il proprio bagaglio di esperienze, interessi, letture o visioni cinematografiche.
Bestiari, Erbari, Lapidari, nella sua totalità, procede dunque come un film-saggio: la videocamera puntata su ciò che accade davanti ai nostri occhi e alle nostre orecchie.
Il racconto ha una struttura narrativa che combina pensiero razionale ed emotivo.
Crediamo che il nostro compito sia quello di “re-inventare” una visione e una rappresentazione del reale e cercare di instaurare relazioni vitali fra gli elementi che compongono le inquadrature dell’opera.
Così facendo, non cerchiamo il “reale”, ma la rappresentatività del reale.
Scriveva T. S. Eliot che l’unico modo per esprimere un’emozione in forma d’arte consiste nel trovare “un correlativo oggettivo”; in altre parole, una serie di oggetti, una situazione, una catena di eventi che costituiscano la formula di quella particolare emozione.
Massimo D’Anolfi e Martina Parenti
L’IMMAGINE DELLA LOCANDINA
La prima volta che abbiamo visto queste immagini siamo rimasti ipnotizzati. Il bianco della neve e del cielo avvolgono tutta la scena: le due sagome nere si fronteggiano con un movimento inverso: l’uomo avanza e il pinguino indietreggia. Il fotogramma li contiene entrambi fino a quando il pinguino camminando all’indietro si allontana fino a sparire.
Così abbiamo scoperto che queste immagini erano state filmate durante la spedizione al Polo Sud di Roald Amundsen nel 1910-1912 che aveva raggiunto il Polo Sud con quella che probabilmente è l’imbarcazione di legno più resistente della storia, il Fram.
Questa è la prima volta che un uomo e un pinguino vengono filmati all’interno dello stesso fotogramma. Questa immagine che ha tutta la potenza del cinema delle origini è diventata l’immagine del manifesto cinematografico del nostro ultimo film, “Bestiari, Erbari, Lapidari”.
Bestiari, Erbari, Lapidari vuole essere un viaggio sentimentale tra cultura, scienza e arte del nostro vecchio continente.
Crediamo che il nostro compito sia quello di “re-inventare” una visione e una rappresentazione del reale e cercare di instaurare relazioni vitali fra gli elementi che compongono le inquadrature dell’opera. Così facendo, non cerchiamo il “reale”, ma la rappresentatività del reale e l’occasione per raccogliere i racconti, le storie, le riflessioni su noi umani.
A ogni spettatore il compito di arricchire il film con il proprio bagaglio di esperienze, interessi, letture o visioni cinematografiche. (Massimo D’Anolfi e Martina Parenti)
Bestiari, Erbari, Lapidari è una produzione Montmorency Film con Rai Cinema e Lomotion con SRF Schweizer Radio Und Fernsehen / SRG SSR con il supporto di MIC, Euimages con il contributo di PR FESR Lombardia 2021-2027 – Bando “Lombardia per il cinema” Fondo Sviluppo Italia Francia con il supporto di Berner Filmförderung, Burgergemeinde Bern in associazione con Luce Cinecittà con partecipazione con Eye Filmmuseum, Cinémathèque Suisse. Vendite internazionali Fandango Sales.
Il film sarà distribuito da Luce Cinecittà a partire da ottobre 2024.
Bestiari, Erbari, Lapidari – opera in tre atti (I atto 73’ + II atto 73’ + III atto 62’ per un totale di 208 min.) è prodotto da Massimo D’Anolfi e Martina Parenti, David Fonjallaz e Louis Mataré.
Massimo D’Anolfi e Martina Parenti oltre che della produzione e della regia si occupano della fotografia, delle riprese, del suono, del montaggio dei loro progetti. Le musiche originali sono di Massimo Mariani.
Il film distribuito da Luce Cinecittà a partire dal 5 ottobre 2024
CREDITI
Scritto e diretto da Massimo D’Anolfi e Martina Parenti
Fotografia e camera Massimo D’Anolfi
Suono in presa diretta Massimo D’Anolfi, Agit Utlu
Montaggio Massimo D’Anolfi e Martina Parenti
Musiche originali Massimo Mariani
Prodotto da Massimo D’Anolfi e Martina Parenti David Fonjallaz e Louis Mataré
Prodotto da Montmorency Film con Rai Cinema
e Lomotion con SRF Schweizer Radio Und Fernsehen / SRG SSR
Con il supporto di MIC Eurimages
Berner Filmförderung Burgergemeinde Bern
Con il contributo di PR FESR Lombardia 2021-2027 – Bando “Lombardia per il cinema” Fondo Sviluppo Italia Francia
In associazione con Luce Cinecittà
Con partecipazione con Eye Filmmuseum Cinémathèque Suisse
Grazie a Orto Botanico dell’Università di Padova
Durata 208’ (I atto 73 + II atto 73 + III atto 62)
Anno 2024
Vendite internazionali Fandango Sales
Distribuzione Luce Cinecittà
Bestiari è stato filmato presso Lichtspiel | Kinemathek Bern, Clinica Veterinaria Rovati Villa
Zibellini, Archivio Tembrock | Humboldt Universität Berlin,
Archivio dello Zoo di Zurigo
con Sophia Gräfe e Francesco Pitassio
Erbari è stato filmato presso Orto Botanico dell’Università di Padova, CBC Bioplanet,
TecnogardenService
con Roberto Tacchetto, Luca Cacciavillani, Marco Canella, Antonio Giraldo, Nicola Lain, Giacomo Mario, Stefano Miotto, Leopoldo Negrin, Pierluigi Palini, Pierluigi Pavelli, Abdoulaye Sangare, SimonePeraro,RiccardoPieran,PaoloRigon,FabioRossanese, Mariacristina Villani, Greta D’Apice, Silvia Moschin, Rossella Marcucci,PaolaMario
Lapidari è stato filmato presso Cementificio Buzzi, Cava Manfrinato, Archivio Centrale dello Stato,
Laboratorio delle Pietre di Inciampo di Berlino, Museo della Natura e dell’Uomo
con Marco Steiner e Michael Friedrichs-Friedlaender
Testi, video e immagini dagli Uffici Stampa Luce Cinecittà e del film. Aggiornato il 20 agosto e il 27 settembre 2024.